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Alba sporca
 
Alba sporca 2014-09-01 14:50:04 Donnie*Darko
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3.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
3.0
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Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    01 Settembre, 2014
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Amore, corruzione e soap opera

Tre uomini, tre generazioni. Nonno, padre e figlio. Attraverso i loro vissuti Tavares racconta dei cambiamenti cui è stato soggetto il Portogallo dagli anni '70 in avanti. Si parte dalla Rivoluzione dei garofani per approdare ai giorni nostri, in un mondo in cui gli errori del passato continuano a ripetersi.
Un vecchio contadino di poche parole vede la storia passargli davanti, un padre ciecamente convinto dal cambiamento molla gli affetti più cari nel nome degli ideali, un figlio cresciuto amorevolmente dai nonni, ora divenuto stimato architetto, cerca risposte riguardo i suoi genitori.
Tutto comincia con una sordida storia di alcol e violenza rimasta sepolta negli archivi delle autorità ed ora utilizzata come arma di ricatto.
I personaggi sono delineati con semplicità e cura, Tavares avvolge il lettore nei rituali di un microcosmo rurale, quello del paesino di Medronhais da Serra, in cui si vive da sempre allo stesso modo: lavorando i campi, giocando a domino, ingurgitando acquavite e chiacchierando del più o del meno nel negozio del barbiere.
Gli anni passano, la rivoluzione incombe e le persone, almeno la maggior parte, seguono ingenuamente quell'utopia che porterà a innovazioni in fin dei conti impercettibili, con la gente comune ancora una volta manipolata dal potere di governi che esaltando una nuova libertà continuano a far di tutto, tranne il bene dell'elettorato.
I vari piani temporali sono legati mirabilmente, sino a raggiungere i giorni nostri quando Filipe, il protagonista principale, è vittima di un tentativo di corruzione. Da questo punto in poi "Alba scura", ottimamente cesellato su fatti di vita quotidiana miscelati al cambiamento sociale, perde di slancio, impantanandosi in una denuncia per nulla eclatante, purtroppo troppo comune alle cronache attuali (di qualsiasi nazione) per interessare più di tanto. I nobili intenti perdono vigore e il racconto sbraga in forzature e coincidenze degne di una soap opera sudamericana dove l'impossibile è reale.
Un romanzo quindi trascinante solo a tratti, poi troppo forzato nella chiusura del cerchio anche se Tavares riesce a riferire di una paese allo sbando in cui la morale integerrima di pochi può ancora fare la differenza.

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Commenti

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Una recensione scritta a mio avviso benissimo.
Ciao e grazie.
Pia
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Donnie*Darko
02 Settembre, 2014
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Grazie a te Pia :)
Veramente un bel commento.
Ad eccezione di Pessoa, non conosco nulla della letteratura portoghese, che probabilmente merita di essere indagata.
luvina
02 Settembre, 2014
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Interessante recensione che capita a proposito per chiarirmi le idee! Ho letto molto bene di questo libro e l'ho messo in lista. Dopo la tua presentazione lo prenderò sicuramente :)
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Donnie*Darko
02 Settembre, 2014
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Grazie Emilio, nemmeno Saramago?
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Donnie*Darko
02 Settembre, 2014
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A me però ha parzialmente deluso :) l'ho acquistato un po' perchè mi fido sempre di Neri Pozza, e un po' perchè a mia volta ne avevo letto bene. In effetti la prima parte è molto buona..ma poi..
beh, attendo il tuo commento ;)
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Emilio Berra  TO
02 Settembre, 2014
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E' un'area culturale letteraria che ho proprio trascurato. Mi sono interessato a Pessoa tramite la lettura di Tabucchi.
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Donnie*Darko
03 Settembre, 2014
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Capisco, però secondo me qualcosa di Saramago potresti recuperarlo, secondo me potrebbe piacerti.

04 Settembre, 2014
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Salve. Appena letto il romanzo. finito ieri sera. una delusione. Qualcuno avrebbe dovuto sconsiglierlo dal mettere insieme due romanzi di cui il primo con qualche qualità ma il secondo veramente una trita accozzaglia di luoghi comuni, didascaliche filippiche sulla politica il mercato la corruzione... insomma deludente. Si una telenovela... Peccato perchè la prima parte aveva le carte del grande romanzo.
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Donnie*Darko
06 Settembre, 2014
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Sono d'accordo, la seconda parte è molto deludente. peccato!
10 risultati - visualizzati 1 - 10

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