Dettagli Recensione
La lettrice bugiarda di Brunonia Barry
Romanzo ambientato a Salem, nota come la città delle streghe (piccolo mondo con le sue regole e i suoi misteri), che è anche il luogo da dove proviene l’autrice del romanzo. La scrittura è fluida e l’ambientazione interessante, anche se il romanzo è un po’ lento nella prima parte, ma più coinvolgente man mano che la vicenda si dipana. Gli argomenti trattati sono la stregoneria, la divinazione (quelli che mi avevano convinta a leggerlo) e il rapporto fra due gemelle (che lo accomuna ad un altro libro appena letto: La tredicesima storia). Da leggere in una giornata autunnale, di sera o in una giornata di pioggia (molto facile da trovare in quest’estate così uggiosa e piovosa, soprattutto al nord). Le protagoniste della storia sono donne e ciascuna di loro ha subìto violenze fisiche o psicologiche, ma in questo libro si parla della loro capacità di reagire e di rinascere, come la fenice. Molto importante Eva, la nonna della protagonista, come importante è stata nella famiglia di origine la nonna dell’autrice stessa, protagonista di una famiglia a stampo matriarcale. L’eredità che Eva lascia alla nipote è quella di scrutare il futuro attraverso la lettura del pizzo di Ipswich, che diventa la chiave di lettura degli eventi e la aiuta a predire il futuro. Interessante il continuo intreccio tra sogno e realtà, invece un po’ fuorviante, a mio avviso, la presenza di troppi protagonisti, ognuno con un vissuto intricato e difficile. Affascinante il tema del “punto di quiete”: il momento in cui riusciamo a comprendere un’informazione che arriva solo dentro noi stessi e che rappresenta il desiderio di chiunque di capire sé stesso fino in fondo. Non mi ha strabiliata, ma non mi è dispiaciuto, lo consiglio.