Dettagli Recensione
I conflitti generazionali
Un’elegante e sciccosa cittadina immersa in una campagna inglese, tra verdi colline e un’abazia antica è l’idilliaca Pagford con un centro signorile lastricato di ciottoli e casette con prati mantenuti bene. La morte casuale di uno dei consiglieri comunali è lo spunto di una guerra epidermica, perfida e ipocrita, piena d’intrighi e colpi bassi, rancori e tradimenti, in cui tutto il marciume di una comunità viene a galla per “l’accidentale vacanza” in quell’amministrazione comunale. Gli abitanti conducono silenziose ma determinate battaglie quotidiane l'uno contro l'altro per ottenere la supremazia in faccende spesso meschine e futili. I ricchi vorrebbero vedere sparire i poveri, figli e genitori si torturano nel disprezzo e nell'incomprensione reciproca, gli adulti superano i ragazzi in gare di bullismo mentre drammi sociali si consumano sotto i loro occhi nell'indifferenza generale. Maltrattamenti, amicizie che si sgretolano, storie di droga, segreti, frustrazioni e razzismo strisciante sono descritti in maniera precisa e diretta, quasi impietosa: nessuno dei personaggi appare simpatico e completamente positivo anche quando taluno cerca il riscatto la maniera proposta è vissuta in modo tragico. I conflitti generazionali (motivo preponderante del romanzo) e le riscosse fanno sì che le trame s’intreccino e s’infittiscano dai protagonisti che rimangano impressi come un marchio a fuoco. Libro interessante, con uno stile semplice ma efficace da parte della Rowling, che le permette di svelare l'animo dei suoi personaggi con naturalezza e realismo, qualità già incontrate e alle quali ci ha ampliamente abituati anche se ho trovato il finale un po' scontato e sottotono, nella sua drammaticità.