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Dipendenze e alienazione
L'inizio del romanzo prospetta un libro che sconvolgerà colui che si appresta a leggerlo, poichè ci si cala in una realtà fatta di dipendenze e pazzie e che appare distorta e filtrata dai pensieri del protagonista.
Victor Mancini è un fallito sessodipendente e proprio grazie alla sua dipendenza riesce ad alienarsi dalla quotidianità di una vita che non l'ha mai soddisfatto per la presenza ingombrante di sua madre, che fin da piccolo è stata per lui fonte di angosce e incertezze. La madre è ora malata e per sostenere le gravose spese Victor va in giro per locali e finge di soffocare al fine di farsi salvare e farsi mantenere dalla pietà dei suoi salvatori. I personaggi che Victor incontra nella sua realtà sono altrettanto confusi e inseriti perfettamente in un mondo in cui la razionalità è del tutto assente, forse anche per critica alla società contemporanea che porta alla necessità di crearsi delle dipendenze. L'incontro con l'enigmatica Paige cambierà però le carte in tavola grazie anche alle rivelazioni che questa gli farà riguardo al suo vero padre. Rivelazioni che instilleranno ancora di più il contrasto con la moralità nello spirito di un uomo internamente afflitto.
L'opera, complessivamente piacevole ma a tratti vaneggiante, si conclude con un finale sorprendente e sicuramente il pregio dell'autore è quello di aver creato un libro in cui non si sa mai cosa aspettarsi dalle pagine successive. Tuttavia, talvolta risulta a mio parere evitabilmente confusionario, mescolando più fili narrativi e temporali che possono disorientare il lettore.
L'obiettivo di Victor è quello di crearsi un nuovo futuro, una nuova vita e un nuovo sè, seguendo un precetto datogli nell'infanzia da sua madre:
"Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro.
Oppure possiamo scegliere da noi.
E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito."