Dettagli Recensione
Un esordio da non sottovalutare
" La bellezza delle cose fragili" è stato un libro che d'impatto, scorrendo le prime cento pagine, mi ha suscitato un'idea ben precisa.
Mi è parso che fosse come una di quelle donne belle, belle ma estremamente antipatiche.
Una similitudine un po' azzardata forse per un romanzo ma che traduce perfettamente le mie sensazioni iniziali.
Sono rimasto fin da subito colpito dalla grande maestria con cui l'autrice esordiente, Taiye Selasi, scolpisce una realtà familiare ben congegnata ed ammaliante allo stesso tempo.
Dalla facilità con cui intreccia le vite dei suoi membri e dà voce ai loro tormenti.
Dalla limpidezza della scrittura.
Nonostante questo ho a lungo arrancato nella lettura, non riuscivo ad essere coinvolto e mi sembrava di non cogliere il fluire di quello che leggevo. Non nego di esserne rimasto persino annoiato.
Poi, a poco a poco, mi sono reso conto di essere curioso e di voler andare avanti.
Di voler capire quale fosse la ragione che aveva portato Kweku Sai ad abbandonare la sua famiglia dopo averla costruita, sogno su sogni, dall'Africa agli Usa.
Quale fosse il mistero che circondasse i silenzi dei due gemelli Taiwo e Kehinde.
Quali fossero le fragilità dell'imperscrutabile Olu o della irrequieta Sadie.
A poco a poco sono rimasto catturato, stupito, da questo romanzo che parla di Africa, parla di divisione e di sconfitta e, in fondo, anche di affetto.
Senza volerlo ne sono rimasto catturato e superata la metà del romanzo ho proceduto tutto d'un fiato, riscoprendo la bella donna che avevo mal giudicato.
La Selasi è riuscita a condensare in non più di sei personaggi e di trecento pagine un'intera umanità, e un'infinita di vissuti.
Le vicende narrate brillano per realismo e veridicità, tanto che non si può non condividere o non aver mai vissuto nel proprio animo alcune delle innumerevoli emozioni che provano i protagonisti. Dalla gelosia all'odio, dalla solitudine alla fame di amore.
Alcune righe mi hanno colpito per la profondità del loro contenuto, ho trovato espresse nell'inchiostro una serie di considerazioni che erano ben presenti da qualche parte nella mia mente ma che non avevo mai pensato di trovare, nero su bianco, in un libro.
Vinta la forte ritrosia iniziale non posso che plaudire alla Selasi.
Spero davvero che continui su questa strada.