Dettagli Recensione
Dalla parte delle donne
I romanzi di Potok non sono come quelli di tutti gli altri autori. Ha un modo di scrivere direi quasi paterno che guida il lettore a un approccio con il mondo carico di generosità e di idealismo. I personaggi di Potok non mettono mai se stessi al centro della propria vita ma delle idee o meglio degli ideali per i quali sacrificano le cose che ritengono più importanti, come la famiglia e gli affetti. Le passioni non danno mai una svolta al romanzo anche se nell'arpa di Davita troviamo una donna bellissima e intelligente, la madre di Davita, al centro dell'interesse di tre uomini il marito Michel, zio Jacob e il cugino Ezra. Ma nessuno di loro è poco meno che corretto. Mai un pensiero storto. Il personaggio che ho amato di più è zio Jacob, lo scrittore, e soprattutto le sue storie strampalate, senza capo nè coda e senza finale che ci regalano le pagine più belle del romanzo.
In un mondo di cavalli neri bisogna essere il cavallo grigio di zio Jacob, che vive e muore solo, ma porta qualcosa di nuovo, nuove idee. In un certo senso bisogna essere anche come l'uccello , alla ricerca della musica del mondo, del senso delle cose, dell'origine del bene e del male. Bella l'irrequietezza dello scrittore, che scrive cose senza senso, ma cerca la verità nella sua confusione e dice solo la verità per quanto non piaccia a nessuno. Non persegue il successo, non cerca e non riscuote l'approvazione e gli applausi ma si lascia dietro quasi una palpabile delusione e sconcerto nel pubblico. Non è capito, non è amato, e anzi, è frainteso e alla fine muore non tanto per le sue idee quanto per la sua ricerca della verità.
Mi ha colpito il fatto che pur rigorosamente ortodosso Potok spende molte pagine a favore delle donne, messe all'angolo dalla religione ebraica tradizionale. Forse a dei cattolici/atei come noi queste pagine potrebbero passare inosservate ma contengono molte tirate d'orecchio alla tradizione ebraica (la preghiera rituale per i morti che non può essere pronunciato da una donna, la storia del premio a scuola, la reazione del padre ebreo alla violenza contro la figlia) che solo un ebreo può cogliere nel suo pieno significato.
La prima parte del libro è bellissima, poi l'evoluzione della storia non mi ha soddisfatto pienamente. Il secondo matrimonio, il rapporto tra fratellastri ecc... Non so, c'è qualcosa che non mi convince del tutto. In ogni caso un bellissimo libro.
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Commenti
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Sono contento che ti sia piaciuto questo libro.
Hai ragione: Potok e' molto diverso da ogni altro autore: c'è' in lui qualcosa di sapienziale, che va oltre ai dati culturali in cui si muove, ma vale per tutti. Inoltre, nei suoi libri c'è' qualcosa che avvolge il lettore, qualcosa che lo aiuta a riappacificarsi con se stesso.
Solitamente, quando si comincia con Potok, non lo si abbandona più'. L'unico accorgimento (lo dico spesso) e' sapere che alcuni testi devono essere letti in sequenza, perche' l'uno e' la continuazione dell'altro.