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Un amore non compreso
Leggendo il titolo di questo racconto e associandolo all’immagine di copertina raffigurante una donna in un costume succinto è stato facile farsi un’idea del contenuto….totalmente errata.
Lo scenario è una Istanbul degli anni trenta, carica di quel fascino che le è dovuto da sempre, tagliata a metà dal Bosforo, distesa tra due continenti che se la contendono e che ne fanno una perla rara al mondo.
La giovane e magnetica ungherese Nouchi ha seguito le orme di tante altre sue conterranee fuggite dal proprio nido per cercare lavoro e soldi facili nei vari night-club della Turchia.
Bernard de Jonsac, meno giovane, interprete e tuttofare francese presso l’Ambasciata di Istanbul si trova proprio in uno di quei night-club, ad Ankara, per cercare un pò di compagnia.
L’attrazione per quella ragazzina così invitante è scontata, un pò meno scontata la richiesta di Nouchi di portarla via con sè ad Istanbul.
E invece la voglia di evadere, di scappare da un passato nebuloso e fatto di immagini ancora troppo dolenti, il disprezzo per quella povertà che l’aveva oppressa sin da piccola, spiegano molto bene la chiara volontà della ragazza intenzionata a riscattarsi, a diventare ricca non con un lavoro sporco e a dimostrare che è arrivato il suo momento.
E sebbene inizialmente sembra disprezzare la comitiva del suo nuovo amico, fatta di un mucchio eterogeneo di individui non meglio precisato, uomini dalla poca voglia di lavorare e il vizio di bere e fumare hashish, pian piano scivola nel loro mondo e si fa trasportare cercando sempre di non perdere di vista l’obiettivo principale della sua missione, quello di avere, di realizzarsi.
Ma più lei si fonde con loro, più la gelosia di Jonsac diventa prepotente, sebbene lui, a causa della sua naturale indole rassegnata e remissiva, riesca a fare ben poco per tenersela stretta.
A ciò non gioverà nemmeno un inatteso matrimonio tra i due, organizzato furtivamente solo per evitare l’espulsione di lei data la sua condizione illegale in quel Paese.
La storia pendola tra la furba leggerezza di Nouchi, civetta tra tanti pretendenti, e l’amore tenero e inespresso di Jonsac che subisce questo matrimonio in bianco, che lei mai avrebbe voluto.
Eppure Jonsac medita una vendetta, un modo per tentare almeno di farla ingelosire e lì dove trova una potenziale luce, Lelia, i suoi timidi modi di fare finiscono per complicare ancor più i fatti, sfiorando una tragedia.
Ma sarà proprio la tragedia mancata a rimettere in binario Nouchi che mossa da compassione è costretta a rivedere la sua posizione e a concedere se stessa a colui che tra tutti, forse per la prima volta in assoluto, la stava amando.
Jonsac rimane un uomo perdente che non ha saputo giocare le sue giuste carte, ma di sicuro si è complicato la vita decidendo di imbattersi in chi con la sua indole aveva poco o nulla a che fare, disturbato da una cerchia di amici che poco avevano in comune con lui se non andare a cenare sempre tutti nello stesso ristorante...il ristorante di Avrenos!