Dettagli Recensione
Da leggere!
Un libro che tocca il cuore e apre la mente, raccontando le vicende di bambini che scappano dalla guerra in Sudan. Erano solo ragazzi in cammino, un cammino lungo, spaventoso, faticoso e che troppo spesso porta alla morte. Il libro catapulta il lettore in un mondo che tutti conosciamo ma troppo spesso ignoriamo, ci mette davanti all'evidenza che i "profughi dei barconi" non sono numeri ma nomi, nomi con alle spalle delle storie troppo spesso sconvolgenti. La storia di Valentino Achak Deng e di molti altri bambini che scappano dalla guerra, dalla (vera o presunta) morte dei propri genitori e dall'orrore per cercare una salvezza che difficilmente si trova. Considerati come "senza speranza", questi bambini, che bramano le braccia ormai perse della propria madre, si trovano ad attraversare la savana e la maggior parte di loro morirà a causa di malattie, fame, disidratazione o mangiato dai leoni. Anche quella che sembra la salvezza, il campo profughi, si rivela per quello che è, un inferno senza fine.
Questo romanzo mi è piaciuto molto soprattutto per il fatto che lo scrittore accompagna per mano il lettore in un mondo che non gli appartiene, per poi riportarlo al presente, alla vita di un "Valentino" che vive in occidente, troppo spesso ferito dall'ignoranza e dalla superficialità che lo circonda.