Dettagli Recensione
"Era lì. Il battito del suo cuore".
"E in mezzo a tutto quel crepitare, quello scricchiolare, quel mormorare, quel tubare e quel sgocciolare, scorrere e fischiettare, si distingueva quell'inconfondibile e inequivocabile battito. Lento, tranquillo, uniforme. Come se fosse l'origine, la fonte di tutti i rumori, i suoni e le voci della terra. Era forte e delicato al tempo stesso. (...) Tin Win si avvicinò ancora e appoggiò l'orecchio sul petto dell ragazza.
Era lì. Il battito del suo cuore.
Anche il cuore di Tin Win cominciò a battere all'impazzata. Capì che quello che stava sentendo gli rivelava qualcosa che non avrebbe dovuto sapere".
"L'arte di ascoltare i battiti del cuore" rappresenta più che un romanzo un vero e proprio tesoro.
E' uno di quei libri che inizi quasi per soffocare le emozioni che il romanzo letto in precedenza ha suscitato in te, per ovviare alla malinconia che segue dopo aver chiuso un libro e lasciato dietro (o forse sarebbe più giusto dire dentro) di te i suoi protagonisti... Oppure è uno di quei romanzi che compri svogliatamente, giusto per capire fino a che punto questo Jan-Philipp Sendker sia in grado di farti venire il diabete. E lo inizi proprio per questo. Come se fosse una sorta di sfida, con te stesso o con l'autore/autrice dell'ultimo romanzo che ti ha tenuto sveglio sino a notte fonda.
Lo inizi, fai la conoscenza di Julia e prendi conoscenza dell'improvvisa scomparsa del padre, svanito nel nulla. Le ultime sue tracce portano in Birmania, ma... lì si perdono.
Ti chiedi allora se hai in mano un thriller o se, invece, non hai capito un bel nulla di quel piccolo tesoro che stai imparando a conoscere. Sicché, continui la lettura e prendi il volo con Julia, arrivando alla lontana Birmania, in un luogo ricco di tradizioni, superstizioni, povertà, contraddizioni. In un luogo senza tempo, dove tutto sembra essere immobile.
L'autore riesce a catapultarti, nel giro di pochissime pagine, in due differenti epoche. Una, che potrebbe essere quella nostra, quella odierna... E l'altra, precedente al conflitto mondiale, dove le tensioni tra i vari paesi potevano quasi esser toccate, tanto erano concrete e pesanti.
E così fai la conoscenza col padre di Julia. Impari a conoscerlo sin da bambino, quando viene rifiutato dai genitori perché "nato in un mese poco propizio", perché considerato porta sfortuna (quasi fosse stato lui la causa delle sventure della sua famiglia, inclusa la morte del padre), che viene abbandonato dalla madre e che ben presto perderà la vista.
Tin Win però è un bambino speciale. E la sua vicina lo capisce subito, prendendosene cura quotidianamente. Quando Su Kyi capisce che Tin Win è cieco, quando comprende che da sola non può farcela, lo porta in un monastero dove, sotto la guida di U May, il Maestro, il bambino prima e ragazzo poi, comprenderà che non esistono solo gli occhi per vedere il mondo... Comprenderà che "L'essenziale è invisibile agli occhi".
Tin Win imparerà ad ascoltare tutto ciò che lo circonda e imparerà un'arte ancora più fine eppure più potente di ogni altra: quella di ascoltare i battiti del cuore. Grazie a essa, farà la conoscenza di Mi Mi, il suo eterno amore. Colei che lo aiuterà a scoprire cos'è l'amore e soprattutto colei che lo aiuterà a sconfiggere il più potente dei demoni, la paura.
Tin Win e Mi Mi ben presto diventeranno inseparabili. Non possono, non riescono a stare l'una senza l'altro. Insieme si completano. Lui vede il mondo attraverso gli occhi e i battiti del cuore di Lei. Lei, invece, esplora il mondo, quel mondo che l'ha vista strisciare a causa di una deformazione ai piedi, sulle spalle di Lui.
E non potrà neppure la cattiveria dello zio di Tin Win, U Saw, dividerli. L'Amore, nonostante gli anni che passano, incessanti e senza remore, nonostante l'assenza di notizie, riesce a sopravvivere, alimentandosi della consapevolezza d'appartenersi. Tin Win e Mi Mi, infatti, s'appartengono.
Lo avevano capito tutti, nel villaggio.
Questo è uno di quei romanzi che finisci in lacrime, che non ti fa trattenere. Che scatena in te un misto d'emozioni difficili da descrivere. Dolcezza, malinconia, desiderio. Nostalgia.
Un romanzo che mi ha insegnato molto, nella sua disarmante semplicità. Non è uno di quei romanzi banali, dove due innamorati si struggono per la lontananza, dove lei piange disperata per l'assenza di lui. No. Non aspettatevi nulla di tutto ciò.
Questo è un romanzo che, prescindendo dalle recensioni (positive o negative) che possono leggersi sul web, per essere compreso richiede un'immedesimazione totale, ora in Julia, ora in Mi Mi, ora in Tin Win.
Rappresenta uno di quei libri che, non appena hai finito di leggere ti fa riflettere. Finirlo in lacrime, col cuore a mille e una morsa dello stomaco... Qualcosa vorrà pur dire. E ti farà dire: "Sono ancora capace d'emozionarmi. Esistono ancora scrittori che sanno toccare le corde del cuore".
Consigliatissimo :)
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Commenti
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Per me rappresenta un autentico tesoro :)
Naturalmente, i pareri son molto soggettivi... Può anche non piacere, ecco.
Anche per me uno dei libri più toccanti e struggenti.
Bravissima!
Pia
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