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Bambini si nasce, poi purtroppo tutto il resto
William Saroyan nacque in California nel 1908 da una famiglia di immigrati armeni, perduti i genitori da piccino crebbe in orfanatrofio. Si mantenne vendendo giornali per strada e facendo il fattorino per il telegrafo, passando il tempo libero in biblioteca.
Queste poche righe sull'autore perche' non vi sfuggano nel caso decidiate di leggere LA COMMEDIA UMANA, che potrebbe essere un racconto come tanti, invece e' un concentrato di vita.
La vita probabilmente del piccolo William.
Non ho amato la penna dello scrittore, la forma molto elementare e' di lettura scorrevole ma si caratterizza da un non so che di indecifrabile che mi ha lasciato un senso di incompiuto ad ogni pagina. Quasi che ogni periodo fosse troncato, poco elaborato.
Eppure il contenuto e' di infinita piacevolezza, una narrativa che io catalogo come terapeutica perche' trasmette un denso senso di pace, di serenita', di decoro.
Ambientata in California durante la Seconda guerra mondiale, la narrazione e' ricca di piccoli grandi semplici personaggi che ti aprono il cuore, ti strappano un sorriso, velano gli occhi.
Così Homer si trova un lavoro come portalettere per aiutare la mamma vedova. Il ragazzino pedala a tutta velocita' con la borsa dei telegrammi a tracolla, consegnando i brevi messaggi si trova ad affrontare il dramma della morte, così giovane una busta in mano ed il senso di pieta' che lo rende drammaticamente impotente: " Buon compleanno", "Torno presto", " Il Ministero della Guerra e' spiacente di informarla che suo figlio e' morto in combattimento".
Cosi' August lo strillone dà il meglio di sè nelle strade vuote, dove puo' gridare le squallide notizie dei suoi giornali senza che nessuno lo senta, senza che la sua voce imponga carneficine alle orecchie della gente. Senza trovarsi di fronte all'indifferenza delle persone ai titoli drammatici dei suoi quotidiani.
Ben lontano da essere definito un romanzetto buonista, io credo che Saroyan abbia avuto il merito di concentrare nel testo l'umilta', la sincerita' e l'innocenza che solo gli esseri umani allo stato piu' puro possono vantare : i bambini.
Inizialmente demoralizzata dallo stile, il libro e' stato invece una piacevole ed appagante rivelazione.
Poi il piccolo Ulysses spicca un salto , fa toccare i tacchi in volo come ogni volta che e' contento, e corre verso casa.
Buona lettura.
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Bruno, non ricordo...questo l'ho letto tra mercole e giovedì, quindi immagino non sia questo ! Pero' penso potrebbe piacerti :-)
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