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Scottish porno
Torna lo scalmanato, nonchè tossico e alcolico, gruppetto di nevrotici che incendiò a suo tempo le pagine dell'instant cult "Trainspotting".
Edimburgo è nuovamente l'habitat grigio delle occasioni perdute in cui i nostri vivacchiano alla meno peggio, questa volta a fare da trait d'union tra le varie storie personali, inevitabilmente convergenti in un esplosivo finale, è Sick Boy, sempre più aderente alla voce "fallito" eppure pieno di idee strampalate e al limite del possibile: in ultimo quella di lanciarsi nell'industria del porno e finalmente svoltare rimpinguando il decrepito conto in banca.
I personaggi si raccontano e Welsh ne coglie bene l'aspetto di perdenti in continua lotta con il mondo circostante, molestati dai fantasmi di un passato non certo all'acqua di rose.
A seconda di chi racconta lo stile narrativo muta, divenendo ora zoppicante, ora scorrevole, ora greve, ora acuto; un po' come accadeva in "Colla" e non è un caso che alcuni dei personaggi di quel romanzo si miscelino alle vecchie conoscenze glorificate anche nel film di Danny Boyle.
Il tutto per uno spaccato urbano al solito sordido, in cui Spud continua ad essere perso nella sua dipendenza dalle droghe e Begbie nella sua violenza incontrollata e mostruosa, mentre Renton, fuggito ad Amsterdam e bollato come traditore, rientra in città per saldare i vecchi conti pur intuendo il mare di guai che lo attende al varco.
Welsh è meno concentrato questa volta sulla critica sociale, eleva l'amicizia come valore insindacabile pur dando forma al proprio pensiero secondo un approccio grottesco e spesso amorale. Deride l'effimera forza del denaro denotando come la bramosia sia spesso all'origine di ogni male. Allo stesso tempo non calca la mano, resta sul lieve e sul divertito pur non dimenticando la propria inclinazione al politicamente scorretto, ben inquadrato nel tema a luci rosse che funge da motore per la corale vicenda.
Il dissoluto e tanto osteggiato porno così diventa sistema di riscatto seguendo una provocatoria logica, ben mirata a colpire il cuore della Scozia più puritana.
Il mix di sfumature è in perfetto bilico sul filo del tragicomico rafforzato da un linguaggio spesso molto colorito. Welsh è noto per non aver peli sulla lingua e in questo caso, stimolato dal pruriginoso tema, sembra divertirsi un sacco a scandalizzare a più riprese pur risultando più tollerabile e meno oltraggioso rispetto ad altri suoi romanzi.
Tra le new entry abbaglia la studentessa-massaggiatrice ed aspirante pornostar Nikki, sicuramente uno dei migliori personaggi scaturiti dalla penna del folle Irvine.
Peccato per qualche passaggio fine a se stesso e a qualche momento prolisso, nel complesso però diverte.
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Splendido anche lo scenario di quando lo acquistai e una signora attempata, notando copertina e titolo, mi scrutò a lungo con sguardo disgustato :D
Di Irvin ho solo letto generazione zero e siccome il linguaggio nudo e crudo non è che mi piaccia molto, non ne ho più letti altri. Però c'è un passaggio che spesso mi torna in mente, quando sento una donna profumata con iris dell'erbolario mi viene il voltastomaco e lo paragono alla descrizione che faceva il protagonista del profumo della propria madre :)
Welsh in effetti usa un linguaggio molto forte, comprendo possa infastidire. Non ho però presente questo libro, non è che ti sei confusa con Tolleranza zero? mi pare di ricordare qualcosa riguardo la fragranza di cui parli...comunque sia guai a chi osi regalarti il profumo all' iris dell' erbolario ;)
In realta' ho letto solo un suo titolo, una tale accozzaglia di insulse volgarita' cementate in un 'agglomerato di violenza gratuita , una penna che infila parolacce anche nelle congiunzioni, che insulto. Ho urlato al rogo giuro.
Me lo aveva consigliato il mio bibliotecario. Ero talmente arrabbiata che non gli ho chiesto se era uno scherzo...in piu' ero in viaggio all'estero e non mi ero portata il piano B, da allora non e' piu' capitato, ho sempre con me una o due alternative.
:-)
Insomma si sente che il tuo bibliotecario ti ha fatta arrabbiare non poco (non mi sarei voluto trovare nei suoi panni :D). Basta Welsh, anche se ora gli devi la creazione dell'utilissimo piano B. E' innegabile :D
Tanto per curiosità, che titolo era?
Si, ricordo la scena: il protagonista sfasciato in un letto d'ospedale, avverte la vicinanza della madre attraverso l'odore del solito profumo scadente comperato al supermercato e lo faceva stare ancora più male. Beh, succede la stessa cosa anche a me...quindi scantono il più lontano possibile! E se me lo regalassero...riciclo!!!
Scusa se ho un po' tergiversato sulla tua recensione. Ciao
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