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Nel paese delle donne
 
Nel paese delle donne 2014-06-30 20:32:33 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    30 Giugno, 2014
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La città delle donne

Gioconda Belli è poetessa, giornalista e scrittrice nicaraguense che ha partecipato in modo attivo alla rivoluzione sandinista. In questo romanzo realizza la sua utopia, immaginando uno stato interamente nelle mani delle donne: presidente, governo, esercito, polizia … tutte donne.
A Faguas (“paese sfortunato, dove la realtà sfidava costantemente l’immaginazione” perché “la cronaca nera era all’ordine del giorno”) s’impone “il partito della sinistra erotica”, capitanato da Viviana Sanson, donna volitiva e ricca di idee. Il successo - come sempre - è determinato dalla combinazione favorevole di qualità personali e fortuna. Quest’ultima,, nel romanzo, è una circostanza straordinaria: l’eruzione violenta del vulcano riduce il testosterone negli uomini, fiaccandoli, rendendoli imbelli…
Ma Viviana è presto vittima di un attentato. Un proiettile si conficca nel suo cervello e lei, dal letto dell’ospedale, in coma, rivive fatti politici e personali attraverso oggetti evocativi: gli occhiali da sole, la sveglia, la tazza, un anello, un ombrello uno scialle…

Il progetto politico di questa utopia, qual è?
Parte da una constatazione: “Abbiamo sprecato già troppo tempo a vergognarci di essere donne o a cercare di dimostrare che non lo siamo … come se essere donne non fosse la nostra grande forza .. ma ora basta: impugniamo tutti gli stereotipi femminili e portiamoli all’eccesso.”
Seguono le riforme democratiche, la pulizia anche fisica degli ambienti (“vedere le strade pulite e abitare in un quartiere senza spazzatura ti cambia la mentalità, ti fa venir voglia di darti da fare, di vivere meglio …”), l’attuazione del progetto felicità. Vengono adottate misure concrete volte a reprimere le prepotenze maschili, dallo stalking allo stupro: “L’idea di esibire gli stupratori sulla pubblica piazza, chiusi in una gabbia …” “agli stupratori sarebbe stata tatuata una S sulla fronte …”
Il governo applica un’affascinante politica economica (privilegia la produzione dei fiori da esportare), persegue un’innovativa politica sociale (fondata su nuove strutture pubbliche, su una nuova organizzazione della famiglia, della scuola e del lavoro. “Per abolire l’aborto non serve proibirlo, è necessario smettere di penalizzare la maternità …”) e interpreta una benefica vocazione ecologista (un’asta mondiale dell’ossigeno!).
La ginocrazia si fonda su una consapevolezza: “Invece di cercare di dimostrare che siamo tanto ‘uomini’ come qualunque maschio e pertanto capaci di governare, dovremmo enfatizzare le caratteristiche femminili, quelle che normalmente le donne che aspirano al potere nascondono come fossero difetti: sensibilità, emotività.”
L’attentato al presidente pone un delicato problema di successione: tra una sommossa insurrezionale, l’ansia per il risveglio dal coma di Viviana, le attestazioni di affetto (fiori e lumini sui marciapiedi, come ai tempi della morte della principessa Diana) e una manifestazione popolare plebiscitaria, “nel paese delle donne” troviamo un’altra risposta alla domanda “ha ancora un senso, ai giorni nostri, un movimento femminista?”
Voi come rispondereste a questa domanda?

Bruno Elpis

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
... Oriana Fallaci
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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Alla domanda rispondo: "Dio ce ne scampi e liberi!". E quanto al libro, nonostante la tua bella recensione non mi attira neanche un po'. Pur avendo molto amato Oriana Fallaci, sia come giornalista sia come scrittrice. Lei comunque non aveva in grande simpatia le femministe, se ben ricordo (e viceversa).
Qualsiasi scelta e posizione vissuta "all'estremo", in maniera eccessiva e fondamentalista, non ritengo sia auspicabile..... Curiosamente interessante invece, almeno come esercizio di immaginazione, l'idea di un governo gestito solo da donne, che non assumono comportamenti maschili, ma operano in funzione delle caratteristiche uniche che l'essere "femmine" racchiude nella sua identità più pura....
Il femminismo ha avuto una sua giustificazione storica ma ha fatto il suo tempo. Adesso mi sembra solo l'altra faccia del maschilismo. La copertina del libro dice già tutto: deprimente.
Non ha senso come del resto molte altre elucubrazioni che si pone la Belli. Con la Belli ho già dato con "La donna abitata" e mi è bastato :))
Probabilmente un movimento femminista oggi non avrebbe più senso, ma in un paese finalmente comandato dalle donne mi piacerebbe provare a vivere (in fondo, non potrebbe essere peggio di quello in cui stiamo vivendo in questi anni...non si può far altro che migliorare). Sicuramente molte delle inutili guerre finirebbero (quale madre manderebbe a morire i propri figli?) e la situazione sociale migliorerebbe. Perchè non provarci?
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
02 Luglio, 2014
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Neanche un padre manderebbe a morire i propri figli, non penso sia questo il punto. Le donne che attualmente stanno in politica non mi pare si siano distinte per efficienza, anzi. La verità è che onestà e intelligenza non sono prerogative femminili e il potere corrompe maschi e femmine.
Io assisto in silenzio a questo dibattito (ho lanciato il sasso...) :-)
Certo è che, oggi, una tenue spruzzata di femminismo sulle veline non guasterebbe...
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
03 Luglio, 2014
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Come dicevano le femministe "Il corpo è mio e lo gestisco io". Meglio le veline che le donne col burka :-)
8 risultati - visualizzati 1 - 8

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