Dettagli Recensione
Una vista sull'uomo
Gli occhi sono l'elemento essenziale per poter leggere un libro.
E' paradossale che questo romanzo, che parla di cecità degli occhi e dell'anima, possa essere letto.
E' paradossale che si possa leggere di chi leggere invece proprio non può, perché privato della vista.
" Cecità " di Saramago è proprio questo, un paradosso sull'esistenza umana e sulle sue fragilità, una allegoria della società di ogni tempo e di ogni luogo, un affresco che racconta dell'uomo, delle sue bassezze e dei suoi aspetti più bestiali.
In una città il cui nome non è reso noto, in un paese ed in un anno non individuati, una epidemia di cecità colpisce la popolazione, senza fare distinzione alcuna tra ricchi e poveri, colti e contadini, vecchi e bambini.
A poco a poco tutti ne sono colpiti e non ci sono rimedi.
Gli occhi, seppur sani, vedono tutto bianco, come se fossero immersi in una luce costante e senza sosta che inonda l'intero campo visivo.
Si tenta di isolare alcuni ciechi, i primi, in un manicomio ma nulla riesce a fermare il cosiddetto mal bianco.
Il mondo piomba nel caos, la civiltà regredisce allo stato animale, primitivo.
E' l'istinto di sopravvivenza a guidare l'umanità e non più la ragione. La cecità colpisce gli occhi ma si riverbera immediatamente nell'anima.
Unica testimone involontaria delle immagini orripilanti ed indicibili che divengono la nuova quotidianità è la moglie di un oculista, uno dei primi ad essere colpiti da questo male.
Altro paradosso.
La donna è l'unica a conservare intatto il senso della vista in un mondo di ciechi, divenendo così il personaggio cardine dell'intera vicenda.
Ella è l'unica a rendersi conto dell'immane tragedia che ha colpito l'umanità nella sua interezza e vive sulla propria pelle quanto sia labile, sottile, il filo che separa l'uomo dalla bestia.
Sono i suoi occhi a guidarci in un mondo di ciechi e nella sconfinata desolazione di chi ha perso la dignità più che la vista.
Saramago non ha paura a dipingere il volto più brutale che ciascun uomo, se spinto a limite, può assumere.
L'impossibilità di cibarsi decentemente, di lavarsi, di conservare anche la minima forma di pudore e dignità, sia fisica che mentale, sono gli ingredienti che permeano le pagine di questo affascinante racconto.
Nulla è risparmiato al lettore.
Lo stile di Saramago brilla per originalità, per vivacità ed ampiezza di orizzonte. Non ci sono punti interrogativi, la punteggiatura è utilizzata in modo sperimentale ed i dialoghi si perdono nel flusso delle parole.
La potenza narrativa ne esce amplificata.
Saramago fa inorridire e riflettere ma alla fine, quando si chiude il libro, si capisce che un barlume di speranza nell'uomo, in fondo, c'è.
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Commenti
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Non ho letto il libro; da come l'hai presentato, dev'essere parecchio interessante.
Poi ci tengo a sapere cosa ne pensi.
@Emilio
m associo a Rollo DEVI leggerlo :P
E' così straordinario da essere imperdibile?
Cecità è il LIBRO
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