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Finestra di mondo
Siamo negli anni ’60 ed una famiglia acquista una televisione, che pagherà in 30 rate; il figlio maggiore è impegnato sul fronte algerino ed è stato intervistato e la sua famiglia lo vuole vedere. Questo è l’evento. Sembra impossibile, ma attorno a questo evento viene raccontata, in un libro davvero splendido, una giornata di vita di questa semplice famiglia operaia-contadina e tutti i personaggi principali, la madre, il padre, il fratello minore, vengono caratterizzati in un modo che ti si scolpisce dentro, con la stessa luce blu che rilascia la tv e che è ripresa anche dalla copertina. In queste pagine c’è tanta tristezza, tanta fragilità, c’è il desiderio di dire addio alla vita, il prendere coscienza della felicità altrui e con essa il misurare la propria mancanza di fragilità, c’è il sentirsi appartenenti ad un altro tempo che non si è saputo trattenere, ci sono le lacrime, espressione di una purezza che può liberare da tutto. C’è vita e c’è morte.
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