Dettagli Recensione
Che delusione!
L’ambiente è l’essere.
Quando i filosofi parlano di essere, discutono di vita. E l’ontologia (o la metafisica) non è qualcosa di astratto. L’essere è la vita. Il mondo. E noi siamo un’ipoteca per le generazioni a venire.
L’hanno sostenuto, agli albori della filosofia, i naturalisti. Come Talete, che disse: “L'acqua è la sostanza da cui traggono origine tutte le cose; la sua scorrevolezza spiega anche i mutamenti delle cose stesse. Questa concezione deriva dalla constatazione che animali e piante si nutrono di umidità, che gli alimenti sono ricchi di succhi e che gli esseri viventi si disseccano dopo la morte.”
Ho commentato con entusiasmo i precedenti romanzi di Jostein Gaarder. Ovvio per me: mi aspettavo – sull’ambiente – un’opera originale, d’impatto, una scossa vitale ed energizzante, che costituisse uno sprone a non consegnarci al fallimento planetario (che poi significa: surriscaldamento globale, viaggio verso la torrefazione).
Mi dispiace dirlo: “Il mondo di Anna” è un’accozzaglia di luoghi comuni, una storia sconclusionata e priva di mordente.
Di fronte a questa occasione sprecata di uno scrittore influente (se no, a cosa serve la cultura???), possiamo fare di meglio?
Io lo credo. Con tutte le mie forze. Per i nostri giovani. Basterebbe descrivere con entusiasmo uno dei tanti animali (in via d’estinzione o estinti) citati nel romanzo: basterebbe abbandonarsi all’etologia faunistica (e rappresentare l’etica dei grandi predatori) o all’estetica della natura (l’armonia ecologica di un ambiente, la bellezza mozzafiato di un paesaggio) per fare meglio di Gaarder.
Per questo lancio una sfida agli scrittori: perché non gareggiare su questo tema così vitale?
Di questo libro salvo il pensiero di fondo: oggi siamo responsabili del futuro del nostro pianeta. Su di noi grava il peso della sopravvivenza: dei nostri figli, delle generazioni successive. Ogni nostro comportamento – anche infinitesimo – è essenziale… E siamo ancora in tempo!
Pensiamoci: ogni volta che acquistiamo un prodotto che non sia ecologico, ogni volta che attiviamo un elettrodomestico o decidiamo di viaggiare in aereo, ogni volta che sprechiamo risorse come l’acqua… Ogni volta che agiamo…
Bruno Elpis
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Commenti
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Ho letto qualche suo titolo in passato, ma questo eviterò
Comunque amo parecchio la letteratura nordica, quella scandinava in particolare, per l'essenzialità e le emozioni derivanti dai paesaggi che spesso rappresenta, antiretorici anch'essi.
@ Emilio: però, questi scandinavi... quando si tratta di passione... devono metterne di più... :-)
@ Cri: quando ho chiuso l'ultima pagina, ebbene sì... ma investo troppo tempo nella lettura... ;-)
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