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Kamen no kokuhako
Lui e' facilmente identificabile con una proiezione di se stesso.
Lui era un bambino diverso dagli altri, immerso nei libri e attratto inesorabilmente da figure maschili. Da odori di uomini, da dettagli di uomini: un'ascella, un costato, spalle forti.
Lui era un adolescente in cui le immagini di bambino si fecero carne, sensualita' , erotismo eppure nessuna donna scatenava la sua sessualita' come per i coetanei.
Gli altri sono uguali a lui, quindi lui e' uguale agli altri. Autoipnosi ama definirla, un'autoipnosi consapevole che spinge l'individuo alla costruzione di una maschera . Uno strato di falsita' che dovrebbe amalgamarlo alla maggioranza , instillando una possibilita' eterosessuale. Eccolo allora cercare labbra e corpi di donne, privo di desiderio nel disperato tentativo di ottenere una libidine affatto estranea alla sua impotenza.
Ambientato per lo piu' a Tokyo nel periodo del secondo conflitto mondiale, si avverte l'incertezza del diritto alla vita dei vivi che popolano una citta' bombardata, nella corsa verso la sopravvivenza ai rifugi antiaerei. Un luogo dove la separazione e' normalita', il rincontrarsi miracolo. E ancora il fluttuare demenziale post-Hiroshima della gente per strada che teme un secondo attacco a Tokyo, in attesa dello scoppio di un'altra atomica. Un indugio che a lungo andare potrebbe farsi pazzia anelando a una guerra finita, persa o vinta che sia.
Fortemente autobiografico, i riferimenti alla fanciullezza di Mishima come al suo periodo universitario sono palesi cosi' come concettualmente sono evidenti affinita' tra il personaggio del romanzo ed il suo autore in carne e ossa. Forse la stessa maschera potrebbe celare i tratti somatici dello scrittore anche dal punto di vista sessuale, chissa' che non sia una confessione molto intima. Del resto spesso si legge della sua promiscuita', sebbene io non abbia mai trovato dichiarazioni esplicite nella saggistica o trovato riscontri certi nelle biografie.
La splendida penna ci offre uno spaccato molto intenso della conflittualita' di un uomo, al di là della parte romanzata io credo sia molto interessante l'aspetto biografico - o potenzialmente biografico - del testo moderatamente impegnativo. Buona lettura.
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Mishima, sui vent'anni ha scritto questo libro così angosciante e doloroso. A quaranta, con "Neve di primavera", un testo di una freschezza e 'giovinezza' impareggiabili (Parlo dell'atmosfera che si respira in questi romanzi).
E' solo un'osservazione: se estendessimo il discorso al periodo intermedio e a quello successivo, entreremmo nel metaforico ginepraio...
lo devo ancora leggere quindi mi astengo da riflessioni, per ora
Grazie anche a te Emilio, scusa se non rispondo al tuo input ma oggi ho qualche problema a deambulare, non ho colto...
Silvia, sì sì da leggere per approfondire il personaggio. Ora lo possiamo inquadrare anche sessualmente. Questo e' lui, io non ho dubbi.
Ciao,
Bruno
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