Dettagli Recensione
Un inno alla poesia della vita decantato dalla...
Leggo, molto, tanto, troppo. Da quando ho un lettore e-book leggo anche di
più. E più si fa una cosa, più si affinano i gusti in materia e, lo ammetto,
sto diventando davvero snob in materia di libri e pochi riescono davvero ad
ammaliarmi e restare nella mia libreria (vera, intendo, perché i libri che
poi mi piacciono li compro cartacei).
La bambina che salvava i libri (per una volta tanto il cinema ha sfornato un
titolo migliore con Storia di una ladra di libri) è uno di quei libri che
bisogna custodire.
E' un gioiello nato dalla penna di Markus Zusak dove viene narrata la storia
di Liesel, figlia di comunisti in una Germania votata al nazismo, padre non
pervenuto, madre fuggitiva e fratello morto. Liesel verrà cresciuta da Hans
e Rosa in un piccolo paesino tedesco, stringendo un forte legame con
l'amichetto Rudy e con l'ebreo Max, nascosto nella cantina di casa.
E la vita di Liesel nella sua straordinaria quotidianità diventa una poesia
alla vita stessa e all'umanità. Poesia è la sintonia sussurrata tra lei e il
suo papà; poesia sono gli insulti gridati dalla mamma che nascondono invece
un affetto grandissimo; poesia sono le scorribande e le gare con Rudy;
poesia sono le notti passate in cantina a leggere per far sopravvivere Max;
poesia sono i furti dei libri che Liesel attua per "amore" della lettura e
di Max.
Ed è ancora più sconcertante che tale inno alla vita sia narrato dalla Morte
stessa che tante volte ha incrociato e sfiorato Liesel e che altrettante
volte è rimasta commossa da quel piccolo cuore.
Consiglio a tutti questo libro scritto in maniera superba e consiglio a
tutti di vedere anche il film che, per una volta tanto, ha retto il
confronto con le pagine scritte e ha saputo portare in immagini la stessa
poesia che Zusak ci ha fatto leggere.
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Commenti
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stupendo.
voglio leggere il libro anche se le cose avrei voluto cronologicamente contrarie.
belle rece ciao paola
Il film tralascia troppe cose, ma te ne accorgerai! :-)
Cerco solo di fare un Silvia-racconto del libro e della relazione che ha creato con me come lettrice per due motivi: uno è che, come per la musica, la relazione che si crea con un libro è del tutto soggettiva e personale e due è che non posso assolutamente ergermi al ruolo di critico pontificando da un pulpito sull'opera di qualcun altro... Però posso cercare di raccontare quanto un certo libro sia riuscito o meno a prendermi e trasportarmi nella sua dimensione al di là del risvolto di copertina e dei risultati delle classifiche.
Lieta che tu mi abbia letto.
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