Dettagli Recensione
Mistero e magia
Con Il Principe della Nebbia Zafon inizia la sua avventura letteraria nel lontano 1993, scrivendo questo romanzo per un target giovanile di lettori, ed è il primo di una trilogia chiamata “Trilogia della nebbia”.
Dalla fantasiosa penna dell’autore oltre alla nebbia, che avvolge e diventa coprotagonista del racconto, sgorgano chiari quelli che saranno i tratti salienti di tutti i suoi successivi romanzi. Le atmosfere gotiche e spettrali, la magia e il mistero inondano già le pagine di questo suo primo romanzo.
L’avventurosa storia di tre ragazzini, sulle coste spagnole degli anni quaranta, che dovranno combattere con un sinistro personaggio dai denti canini affilati e gli occhi malefici che ha le sembianze di un pagliaccio e che vi richiamerà inevitabilmente alla mente il ben più famoso pagliaccio horror. Una promessa fatta e poi infranta, un terribile pegno da pagare, avvenimenti misteriosi e un’ineluttabile destino da evitare saranno gli elementi attorno ai quali si srotola a ritmo incalzante tutta la vicenda.
Seppur in questo romanzo lo stile di Zafon e la tecnica sono più acerbe rispetto ai suoi successivi romanzi, ha già la capacità di catturare l’attenzione del lettore descrivendo abilmente le scene e i personaggi e dando al racconto un ritmo vivace che cattura l’attenzione e accompagna agevolmente alla fine del libro.
Zafon è quello che definisco, con un’accezione positiva, un autore sorbetto. Sapete quello che servono nelle grandi cene tra le portate di carne e quelle di pesce per spezzare e permettere di gustare al meglio le pietanze successive? Ecco trovo che quest’autore sia un piacevole intermezzo. Così anche questo suo romanzo d’esordio è sicuramente adatto alla fervida immaginazione delle giovani menti e accattivante quanto basta per trasportare anche il letture più adulto in un’avventura surreale sì, ma che è un ottimo modo per staccare la spina e far riposare la mente.
Non è sicuramente il suo miglior romanzo che possiate leggere, ma Zafon è un’abile intrattenitore e a mio avviso non annoia mai per cui vale sempre la pena di leggerlo.
Buona lettura
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