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Adesso basta parlare d'amore di Hervé Le Tellier
Mi è piaciuto questo romanzo: carino, elegante e interessante è l’analisi dei sentimenti dei protagonisti.
Due coppie, ormai rodate (entrambe con due figli), hanno un “colpo di fulmine” che le mette di fronte a un bivio, a un’inevitabile scelta che non riguarderà solo loro, ma anche le loro famiglie.
A volte pensiamo di aver raggiunto la pace e la tranquillità che cercavamo e, anche se talvolta vorremmo che qualcosa di eccitante sconvolgesse le nostre giornate, accettiamo la nostra vita tranquilla e sicura. Ma l’amore che credevamo eterno, diventa abitudine e sicurezza, non c’è più il batticuore, la voglia di stare con l’altro, di dividere con lui le nostre giornate e le nostre vite.
A questo punto, può accadere qualcosa che fa cadere le nostre certezze e che scombussola completamente la nostra vita. In quel caso troviamo la forza di rimettere tutto in discussione, cercando di ferire il meno possibile le persone che amiamo (con conseguenze talvolta molto spiacevoli). Questo è quello che accade in questo romanzo, che ci fa riflettere sull’amore e sulle sue diverse sfumature.
Carino anche il libricino, contenuto all’interno del romanzo “I quaranta racconti di Anna Stein”.
Che questo sia il romanzo di domino abkhazo che Yves Janvier (uno dei 4 protagonisti principali) voleva scrivere? La cosa certa è che, seguendo il consiglio di Anna, Yves mette nel titolo la parola Amore, perché è un libro che parla d’amore.
Le espressioni o le frasi che mi sono piaciute:
“Ma Anna lo ha catturato, abbagliato e Yves non lotta, vuole esporsi a quell’estasi, vuole conoscere di nuovo la vertigine della caduta che non sperava più di provare”;
“Quell’uomo non le deve niente. Non l’ha attesa per vivere, e l’estraneità di un passato d’uomo di cui lei non fa parte, la aspira come un vortice”;
“Quello che ci attira negli altri sono le loro fragilità, la falla nella loro corazza. L’amore nasce dall’imperfezione che si percepisce, dall’incrinatura in cui si insinua”;
“L’indomani di un terremoto è una sera come le altre”;
“Yves veniva da un altro mondo, parallelo, esotico. L’universo di lui aveva così pochi contatti col suo, che tutto si riduceva a una semplice infedeltà coniugale”;
Da “I quaranta racconti di Anna Stein”:
“Ti guardo poco perché ho troppa voglia di guardarti. Non voglio che la mia avidità tradisca il mio desiderio nascente”;
“Ho dei ricordi di te in cui tu non ci sei, ricordi di noi due di cui non puoi sapere niente. In cui tu sei così presente in me che la tua assenza è quasi impercettibile… Il giorno prima, ti ho tenuta tra le braccia per la prima volta, e già mi hai invaso”;
“Io non parlo e neanche tu., sento soltanto, a tratti, il tuo respiro. Il tuo respiro mi sconvolge più di qualsiasi parola detta”
“Non ho dubbi che, come me, anche tu ti riempia di questo silenzio in cui siamo insieme, in previsione di uno più lungo, ancora da venire, in cui non lo saremo più”.
Carino, ne consiglio la lettura!