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Cent'anni di solitudine
 
Cent'anni di solitudine 2014-05-02 19:53:40 Pia Sgarbossa
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    02 Mag, 2014
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DA SOLI O INSIEME ... COMUNQUE SOLI .

Gabriel Garcia Marquez, detto Gabo, ha due amori immensi e questo libro trasuda di essi in ogni riga : il suo mondo , l'America latina e la figura femminile.
La lettura di "Cent'anni di solitudine" mi ha dato le risposte ai dubbi che mi erano rimasti dai raccconti di quest'autore letti precedentemente, come per esempio "Non c'è posta per il colonnello" e "I funerali della mamà grade".
Con un'immaginazione fervida e senza limiti , decide di far fondare ai primi due protagonisti della narrazione, un paese a lui tanto caro : "Macondo" .
Sarà il luogo dove potersi divertire e nel contempo soffrire per parlarci del suo caro mondo, della realtà che fa parte del suo vissuto: la boscaglia della sierra, le zone paludose, la presenza di un numero elevato e variopinto di vegetazione , di flora e fauna tropicali, i periodi ciclici e infiniti delle piogge.
E a quel mondo è legato un modo di vivere con sieste afose, tanta miseria , sporcizia e una superstizione dilagante; una realtà che vive il continuo confronto con le nuove tecnologie, prime tra tutte il telegrafo e la ferrovia...e sempre pronto ad accogliere strumenti nuovi che giungono da tutte le parti del mondo anche grazie agli zingari e dove giungono le compagnie dei bananieri con un'invasione uraganica.
E' in quest'ambiente che si svolge il racconto di una famiglia patriarcale, che io amerò però ricordare matriarcale, perchè lo ricorderò attraverso la vita e gli occhi di Ursula, donna forte e determinata, prima donna protagonista, moglie incestuosa, madre,nonna, fino ad arrivare a diventare trisnonna.
Nella storia del suo matrimonio e della sua famiglia si snoda un intrico di storie legate alle figure appartenenti ad essa, in un tempo che gira e rigira , come un circolo vizioso, dove tutto si fa e si disfa, con uno sguardo di stupore ma sempre anche di solitudine.
Amori ai limiti o propriamente incestuosi e assurdi; morti che ritornano come spettri o come frutto dello sforzo immane dell'immaginazione. Il tutto mentre avvengono fucilazioni come morti naturali,guerre e guerriglie, nella terra dei gringos.
La decisione di chiamare con gli stessi nomi i figli e i figli dei figli, mi ha reso confusionaria la lettura del libro, fino a che in me è avvenuta una sorta di illuminazione. Ad un certo momento la mia attenzione si è spostata dal personaggio della storia, alla sua caratterizzaione personale e psicologica.
Allora ho iniziato a seguire quello che a mio avviso era l'intento dell'autore : spiegarci come la solitudine possa assumere varie sembianze: a partire dalla solitudine che fa parte dell'indole dei personaggi, alle solitudini molteplici che troviamo...e che appaiono ora fonte di tristezza, ora fonte di gran felicità...come la solitudine paradisiaca a due...fino ad arrivare alla solitudine che porta nel cuore ogni familiare, tanto che nessuno riuscirà ad allontanarsi in modo definitivo dalla propria famiglia e da Macondo.
Questo diventa il loro mondo, che amano, che odiano, ma del quale non possono fare a meno...Una storia familiare d'intrighi e pasiìsioni lunga cent'anni...
L'autore scrive con abilità, ma con un dualismo che lo porta ad avere un solenne rispetto di ciò che va raccontando e nel contempo di un'irriverenza pettegola...tipico di un uomo che è vissuto attorniato da molte donne...ed è questa una delle ultime immagini che ricorderò di Gabo, viste al telegiornale...lui che esce dalla porta di casa, accompagnato da donne...
Mi reputo contenta d' aver portato a termine questa lettura, con tutti i pregi e i difetti che ho fatto presente.
Una lettura che richiede pazienza, ma che ripaga sicuramente.
Pia

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi desidera conoscere altri stili di vita...familiari e sociali.
Un tuffo nella realtà dell'America Latina.
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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Ciao Pia, belle recensione, come sempre scritta con il cuore. Anche di questo libro, una delle mie prime letture "adulte" ricordo principalmente l'atmosfera e qualche scampolo di frase che, non so perchè, mi è sempre rimasto in testa (tipo: il colonnello Aureliano Buendia combattà trenta guerre e le perse tutte; oppure "donna...aveva una risata che spaventava i colombi"). Condivido le tue riflessioni sulla solitudine che ha molteplici sfaccettature.
Un caro saluto!
Grazie di cuore Pierpaolo per questa tua condivisione. Tu da buon maschietto hai tenuto in mente certe frasi...io altre, come quelle legate alla solitudine ; una per tutte : "Il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un buon patto con la solitudine".
Ciaoooooo...
Pia
Sei stata FANTASTICA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Brava Pia
MARIA TERESA ... grazie !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Pia
Come sempre le tue recensioni mi convincono di quante lacune io abbia!
Si tratta sicuramente di una lettura molto impegnativa, ma, da quello che scrivi, imprescindibile.
Mi affascina molto l'approfondimento psicologico della protagonista, come sempre hai fatto centro!
Ciao, carissima Pia!
Grazie Marco...ma mi carichi di responsabilità! ....
Come sai ognuno di noi legge e trova aspetti che magari altri non colgono: tutto dipende da chi siamo e che momento di vita stiamo vivendo.
Ciao carissimo...e comunque si, mi piacerebbe tanto avere un tuo confronto...
Pia
P:S: : ne approfitto per dire che la realtà raccontata nel libro, a momenti per me è troppo assurda e irreale...
In effetti io non amo tanto questa caratteristica di irrealtà della narrazione...
Questo si chiama ... feeling letterario...bello scoprirlo e vedere che dura nel tempo.
Grazie Marco !!!
Pia
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