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Neve di primavera
 
Neve di primavera 2014-04-30 10:43:30 MALIKA
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
MALIKA Opinione inserita da MALIKA    30 Aprile, 2014
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STILE D'ORIENTE

La contorta e triste storia d’amore tra Kiyoaki e Satoko prende vita in Giappone, patria dell’autore, ma sarebbe estremamente riduttivo limitarsi a descrivere una trama che, seppure intrigante e ricca di colpi di scena resta comunque in secondo piano rispetto ad un stile raffinato e profondo che scava nell’animo dei personaggi per farne emergere ogni impercettibile guizzo dell’anima. E’ questo che suscita la lettura di un romanzo di un grande scrittore che fa della parola scritta un’arma di seduzione nei confronti del lettore. A poco a poco emergono le personalità dei singoli personaggi, in particolare quella del protagonista che si trascina dietro la sua storia: esaltato e vittima al tempo stesso di un’educazione troppo raffinata che lo induce a contorcersi nei suoi pensieri, riesce a risolvere il suo stato di torpore soltanto con l’amore nei confronti di Satoko, sua amica di infanzia. Un amore di cui peraltro Kiyoaki si accorge solo quando è troppo tardi, quando il fidanzamento di Satoko con il figlio dell’imperatore diventa un fatto irrevocabile. E’ in quel momento che Kiyoaki tira fuori tutta d’un fiato la voglia di vivere, la stessa che lo condurrà ad una fine inaspettata quanto tragica elevando un amore terreno alle soglie del cielo nonostante il peccato di cui si macchiano insieme i due amanti.
Con il sorgere della voglia di vivere di Kiyoaki, risorge anche l’interesse nella lettura che, nelle prime pagine, si perde forse un po’ troppo nei meandri dell’introspezione psicologica lasciando troppo spazio a episodi che distolgono dalla storia. Se è vero che sono i personaggi a creare la trama, è anche vero che ogni personaggio deve trovare una collocazione specifica in funzione della trama stessa, ma in questo romanzo alcuni punti restano in sospeso lasciando un senso di amaro: Honda, l’unico amico che per la sua natura è in grado di restare al fianco di Kiyoaki, per esempio, viene lasciato nell’ombra per un bel po’ di tempo, per tutte le pagine animate dalla passione che nasce tra i due innamorati, salvo poi un tardivo incontro durante il quale Kiyoaki lo mette a conoscenza dell’accaduto. Un po’ troppo forzato se si pensa che sarà proprio Honda l’unica persona a cui il protagonista si rivolgerà quando non ci sarà più nessuno dalla sua parte. Altri esempi sono Tadeshina, la dama di compagnia di Satoko, che nonostante il ruolo rilevante - forse indispensabile – alla trama, alla fine viene relegata alle terme per motivi di salute, quasi che l’autore si fosse dimenticato di lei per trovare all’ultimo minuto un posto dove collocarla; ancora, l’istitutore di Kiyoaki viene cacciato di casa dopo uno scandalo ma fa in modo di far sapere al ragazzo il suo indirizzo anche se fino al termine del romanzo non c’è più traccia del personaggio. Una dimenticanza?
Al di là di questi particolari – che hanno comunque il loro peso – lo stile resta sublime. Nonostante le prime duecento pagine procedano molto a rilento, il romanzo è ad un elevato livello stilistico che riesce a perdonare le mancanze. Paragoni e similitudini pungenti o poetiche inserite nel contesto con estrema delicatezza che, pur essendo frequenti, non disturbano né interrompono la lettura anzi la arricchiscono di una poeticità che i romanzi moderni sembrano aver dimenticato.

“Kiyoaki era simile a un lago le cui acque limpidissime lasciassero scorgere nitidamente i ciottoli del fondale, per offuscarsi un istante dopo, agitate da un sommovimento inaspettato”

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Commenti

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Recensione molto bella complimenti!
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MALIKA
01 Mag, 2014
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Grazie! Spero sia di incentivo alla lettura!
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