Dettagli Recensione
Immenso
Underworld è un'analisi soggettiva della storia americana dagli anni 50 fino al 1989, quindi dall'inizio alla fine della guerra fredda. delillo per attuare questa analisi utilizza un abile e sofisticato stratagemma ossia quello della pallina da baseball (lo sport nazionale popolare che unisce ma che divide, che è espressione immutabile di un collettivo), una pallina che dopo il fuori campo di una famosa partita (del 1951 inizio della guerra fredda) finisce nelle mani di un ragazzo di colore. questa pallina passa di mano in mano, di persona in persona, costruendo la narrazione soggettiva della storia americana dagli anni 50 alla caduta del muro di Berlino. ne esce fuori un immenso affresco storico e sociale che rappresenta la vera storia americana di quel periodo, una storia soggettiva di idee, fatti, persone e pensieri diversi ma tutti collegati a formare un unico grande collage. De lillo non vuole lasciare nessun messaggio morale, non vuole lanciare nessuna critica ma si affida alla storia e tramite essa ci sprona a riflettere e a pensare su ciò che siamo e su ciò che abbiamo fatto, il dubbio immenso che lascia questo capolavoro è: meglio vivere in una società dove gli ideali (con tutti i contro ben descritti, anche definibili dalla narrazione ideali spazzatura) contano e tengono uniti un popolo (l'America descritta dalla storia della guerra fredda) oppure in una società dove gli uomini sono soli, liberi da condizionamenti, capaci di distinguere in modo post-ideologico ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, ma vivono anche senza ideologie, senza speranze, senza valori e senza illusioni? questo è un romanzo immenso, stilisticamente perfetto, l'apice del postmodernismo la più alta riflessione mai letta non solo sulla storia ma sul tempo, a me ha lasciato una visione del mondo completa, ha emozionato, e naturalmente mi ha fatto riflettere (e non poco!).