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La ragazza dello Sputnik
2014-04-18 20:53:26
sognidoro
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Opinione inserita da sognidoro 18 Aprile, 2014
Come solitari aggregati di metallo...
Premetto che non sono una grande conoscitrice di Haruki Murakami, “La ragazza dello Sputnik” è il secondo libro che leggo, ma devo dire che il suo stile delicato e irreale, che già avevo assaporato leggendo la raccolta di racconti “Tutti i figli di Dio danzano”, mi ha nuovamente colèito. I tre protagonisti interagiscono tra loro come mondi a sé stanti, il loro percorso finisce con l’isolamento. La solitudine accompagna il loro viaggio, le orbite di tre vite che continuamente vagano in un universo irreale, il cui centro gravitazionale è la realtà. “Solitari aggregati di metallo che nelle vuote tenebre del cosmo si incontrano per caso, quasi si sfiorano, quindi si separano per sempre. Senza scambiarsi parole, né promesse.”
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