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Quel suo sorriso da ragazza
Jane Somers ha quasi cinquant'anni, vicedirettore di una rivista di successo, buona posizione sociale, abiti di sartoria, seta e pizzo, vive in una solitudine accattivante, forse cinica, forse compatibile al suo carattere. Tra bagni caldi, profumo ed autonomia.
Maudie ha superato i novant'anni, mucchietto di ossa giallognolo ricoperto di stracci neri, una piccola strega ammantata di sporcizia e un retrogusto di urina. Una casa che sta disgraziatamente cadendo a pezzi, strati di noncuranza ovunque. Vive in una solitudine inevitabile, vuoi per il carattere burbero, vuoi per la poverta', vuoi per l'indifferenza di un folto gruppo di parenti arroganti, ugole d'oro per criticare e avvelenare chiunque. Maudie compresa.
Acida vecchina, ti verrebbe voglia di schiaffeggiarla, perche' non vuoi essere lavata, perche' non vuoi assistenza, perche' rifiuti le cure ? Poi pero' se alzi la mano lo fai per abbracciarla, perche' quel minuscolo esserino dall'odore sgradevole ha due occhi speciali, ride come fosse una ragazza, le rare volte in cui ride.
Due donne completamente diverse ed un incontro casuale alla base di un legame solido, colmo di sofferenza ed amore, rabbia e pazienza , percorso snervante e potente verso un'esistenza che si stravolge, senza troppi ma e senza troppi perche'.
Gli ingredienti per creare un romanzo strappalacrime dalla struttura basic e dall'esito accettabile ci sono tutti, Doris Lessing va decisamente oltre e crea un romanzo toccante sì, ma soprattutto intelligente. Qui il fine non credo sia la commozione, quanto una tagliente polemica stilizzata che lascia nel lettore rabbia ed amarezza. Per la precarieta' in cui e' costretta ormai la vita di tanti nostri anziani, per quei dieci minuti di chiacchiere negate, per quelle mani che si disturbano per firmare i documenti di una successione ereditaria, ma per una carezza no . Non c'e' tempo.
Il libro e' scritto come un diario anche se e' privo dell'aridita' talvolta implicita nel genere, la scrittura e' mobile, i dialoghi non mancano, pare un romanzo scandito da capitoli intitolati come giorni, piu' che un diario vero e proprio.
Impietoso, intenso e' sicuramente un lavoro di qualita' che non risolve il problema, ma lo evidenzia in maniera stimolante in una critica che non teme nemmeno l'autocritica. Fotografia di un'epoca, buona lettura.
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se non erro è la tua seconda lettura dell'autrice
@Silvia, sì avevo letto Gatti molto speciali ma non mi aveva convinta, quindi ci ho riprovato ed e' andata molto meglio. Penso che leggero' altro, mi piace questa donna.
:-)
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