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Perdonami, Leonard Peacock
 
Perdonami, Leonard Peacock 2014-04-12 15:35:05 BEPUZ
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BEPUZ Opinione inserita da BEPUZ    12 Aprile, 2014
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Difficile crescere, ma anche essere adulti..

C'è un ragazzo Leonard Peacock, che nel giorno del suo diciottesimo compleanno, mette nello zaino una pistola p38 con cui suo nonno aveva ucciso un nazista durante la seconda guerra mondiale. La porta con sè a scuola perchè ha deciso di uccidere il suo ex migliore amico Asher Beal, il bullo della scuola che prende sempre in giro Leonard ed il suo unico amico Baback, un ragazzo di origine iraniana che suona divinamente il violino. Leonard pensa che se Asher è un pessimo elemento da giovane, lo sarà anche da adulto, mentre lui non diverrà mai adulto perchè dopo aver ucciso Asher rivolgerà la pistola contro di sè. La vita per Leonard non significa niente, perchè lui dovrebbe festeggiare? Suo padre ex componente di una band, s'è nè andato di casa per ignota destinazione; sua madre lo ha lasciato a casa da solo per inseguire il suo sogno a New York di fashion designer, dimenticando anche di chiamarlo per fargli gli auguri. Questi sono gli esempi che Leonard ha avuto, due persone che si sono buttate per così poco, prendendo a calci il loro matrimonio. Lui abitante nella provincia americana, non ha grandi sogni e cerca di capire il mondo degli adulti, seguendoli mentre si recano al lavoro, tutti vestiti allo stesso modo, giacca e cravatta con la valigetta ventiquattrore in mano. Li vede sempre tristi, mai nessuno che fischietta, mai una conversazione tra loro, un sorriso. Pensa che al ritorno saranno contenti di tornarsene a casa loro, ognuno con la propria famiglia, invece no stesso sguardo. Lui non vuole fallire, ma non sa come fare ad evitare il fallimento, per questo ha deciso di farla finita, portandosi nell'altro mondo anche Asher. Leonard nello zaino oltre alla pistola, mette un regalo per coloro considera "amici". Uno per l'ottantenne Walt, fumatore incallito e amante dei film di Humprey Bogart. I due conoscono tutti i film con relative battute a memoria, e a volte per parlare utilizzano il linguaggio dei film; l'altro per Baback l'iraniano che purtroppo col passare degli anni si sta americanizzando; poi Lauren una ragazza di cui Leonard si è invaghito; e Herr Silverman, il suo insegnate di Storia dell'Olocausto, che spinge i ragazzi a ragionare fuori dagli schemi mentali preordinati, ma riesce a far breccia solo su Leonard spingendolo a scrivere "Lettere dal Futuro". Lui dissemina nella giornata indizi, sperando che qualcuno carpisse il suo segreto, desidera che qualcuno si ricordasse che oggi è il suo compleanno, invece niente. La sua vita è un intreccio di esempi umani scadenti, aspirazioni infantili.

Leonard fa veramente tenerezza, obbliga a spingere lo sguardo avanti ai suoi coetanei e costringe gli adulti a guardare indietro per osservare le loro colpe da vicino insegnando cosa sia la pietà e il perdono.

Storia che mi ha creato personalmente un groviglio di emozioni.

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Il lato positivo di Matthew Quick
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Commenti

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che tristezza!
bravo
ciao paola
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BEPUZ
15 Aprile, 2014
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Grazie Paola. Aggiungerei anche, oltre la tristezza, alcune riflessioni importanti fatte dal protagonista.
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