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Il miglior libro di saramago
Capolavoro della letteratura mondiale, il Vangelo di Saramago è un affresco storico (e morale) bellissimo. La distanza del narratore fa percepire il mondo, dall'inizio, come un luogo crudele e spietato nonostante le bellissime e poetiche metafore. In questo libro Gesù non è un eroe, è un burattino nelle mani di un Dio sanguinario che si annoia delle domande esistenziali degli uomini, la cui brama maggiore è estendere il proprio potere (ovvero culto) a tutto il mondo (invece che solo a un piccolo popolo). Un Dio quanto mai lontano dalla figura positiva che ne ha fatto la Chiesa, eppure mai come in questo libro tanto simile al potere temporale di questa. Il Diavolo è l'angelo che si presenta prima come l'angelo dell'annunciazione, poi come insegnante di Gesù e infine con il volto quasi identico a quello di Dio. Un mondo in cui la donna era (ed è) poco diversa da uno schiavo, in cui tra le prime preghiere del mattino vi sono ringraziamenti, da parte dell'uomo, a Dio per non averlo fatto donna. Un libro crudo, verosimile, storicamente accurato. Un libro bellissimo. Un libro per pochi. Un capolavoro.
Basato sui vangeli apocrifi, personalmente vi leggo il dolore di un uomo (Saramago) che leva i pugni al cielo e ci dice che i veri angeli siamo noi. Elenca, quasi fosse un omaggio, i tantissimi santi martiri e le loro atroci pene.
Putroppo le nuove edizioni hanno perso l'immagine di copertina che Saramago descrive in modo così poetico, proprio all'inizio del libro. Questa immagine la si può vedere qui
http://uploads1.wikipaintings.org/images/albrecht-durer/crucifixion-1498.jpg