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Chalia-Giurlie
Caro amico,
oggi è giovedì e come ogni giovedì sono andata all'università.
Normalemente è OK, ma la verità è che da dopo l'incidente le cose sono andate tutte storte.
Questa mattina ho deciso di prendere il treno delle 7.33 e anche oggi ho sperato di non incontrare nessuno, volevo solo godermi il silenzio.
Quando solo salita, ho cercato il mio solito posto e mi sono accoccolata, a quel punto è successa una cosa speciale. Ho deciso di finire "Ragazzo da parete". Era moltissimo tempo che lo volevo leggere, non te l'avevo detto?
Comunque, mi sono accocolata, come ho già scritto, e nonostante la stanchezza ho ripreso la mia lettura.
Mi piace molto Charlie (il protagonista!), mi ricorda un po' il ragazzo a cui faccio ripetizioni, un po' me.
Mi sono sempre fatta un sacco di domande nella vita. Come Charlie, sono corsa incontro al sole, ho sorriso di un buon odore e ho inseguito la felicità, fino a quando non ho capito che siamo sempre fuori tempo. Non sappiamo mai di essere felici, quando lo siamo! E' una condizione molto triste!
Immersa nelle lettere di Charlie, mi sono sentita compresa e terribilmente malinconica.
Non è poi così lontano il periodo in cui ho sentito il bisogno di essere parte di un qualcosa (mi capita ancora desso qualche volta, ma lo respingo!). La verità è che mi sono sentita anche io infinito. L'ho sentito sulla pelle, un istante, ma non l'ho più dimenticato. Mi manca quella sensazione e leggendo di Charlie mi sono sentita vecchia e cinica. Assurdo!
Il libro alla fine l'ho terminato e una volta chiuso mi sono sentita male. So che non avrei dovuto, perchè il messaggio di Charlie è positivo. Dal basso dei suoi quindici anni, lui sente che ce la farà, che nonostante tutti i suoi problemi, saprà superare ogni momento buio, sa di non essere solo e di essere molto amato, sa che sarà felice! E' lui l'artefice del su destino, e vuole viverlo!
Io però non ho più quindi anni, e forse così speranzosa non ci sono mai stata. Ho scoperto presto che non sono tutti come me e Charlie e questo mi ha fatto sentire sola.
Vorrei solo poter imparare dalla sua lucidità a giustificare gli altri, a comprenderli oltre che ascoltarli, e a perdonarli, per quando non hanno capito me! O forse vorrei solo tornare ai miei quindici anni, chi lo sa!
Come al solito proverò a imparare qualcosa, ad accontentarmi ad esempio, sarebbe già abbastanza.
Ti lascio un pezzetto che ho sentito molto mio, so che capirai:
"Quindi, immagino siano tanti i fattori che ci fanno essere come siamo. Molti, forse, non li conosceremo mai. Ma, anche se non possiamo essere noi a decidere da dove veniamo, possiamo scegliere la nostra meta. Ci sono altre cose che possiamo fare. Cercando di sentirci a posto."
Sono stata confusionaria come sempre vero?Spero mi perdonerai!
Sempre con affetto,
Giulia