Dettagli Recensione
Portugues
Berna si risveglia sotto un cielo plumbeo, la pioggia sferzante rovescia gli ombrelli, le acque impetuose dell'Aar si fondono in una monocromia di nuvole.
Una donna appoggiata al parapetto accartoccia un foglio e lo getta in pasto al fiume. Sembra si sporga, sembra si stia abbandonando all'ultimo abbraccio di un amante gravitazionale.
PORTUGUES. E' portoghese ed il suono di quella voce gli cambiera' la vita : Gregorius risucchiato da un accento, da una lingua. Gregorius ed una libreria dove accarezzare un piccolo libro di un carismatico, sconosciuto autore, pubblicato da un'improbabile casa editrice.
Portogallo, Lisbona, un treno. Un treno di notte per Lisbona.
Lettura controversa, decollata verticalmente nella fase iniziale per poi subire un inenarrabile arresto strada facendo.
Innegabilmente di ottima penna, se la pagina viene presa singolarmente la scrittura e' di eccellente qualita', raffinata. Ma se per giudicare lo stile devo bilanciare la pagina singola con l'intero libro, ebbene a lungo andare la scrittura diviene ripetitiva, prolissa, estremamente lenta.
Buona poteva essere la trama - anche se certi spunti non possono essere dissociati da una generosa dose di licenza poetica concessa - il libro e' disseminato di stralci dal manoscritto del misterioso Prado. Pensieri profondamente filosofici che potranno forse soddisfare il lettore riflessivo, amante del genere.
Io sono piu' emozionale, amo provare sensazioni piu' che sostare a riflettere in continuazione su faccende che tutto sommato poco mi interessano.
Insomma potenzialmente non posso bocciarlo, posso pero' dire che non e' stato un gran matrimonio il nostro , mio caro Mercier.
Commenti
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Bentornata CUB!!!
vedi non era destino che lo leggessi.....lo sai che l'idea era un'altra
@Cristina - no anche il film ? Mamma che barba.
@ Silvia, magari a te piacerebbe , tu sei piu' filosofica di me.
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Perdono perdono perdono :-(