Dettagli Recensione
Una pantera mangialibri
Il libro è la storia di un ragazzo dodicenne, spia per gioco ma in una situazione politica incandescente che gioco non è. Gli inglesi sono in casa e lo stato di Israele non è ancora stato riconosciuto.
I temi toccati sono tanti: il modo infantile di vedere i grandi problemi, il rapporto con il nemico inglese, rapporto che è anche di amore e di reciproca attrazione, non solo di odio; la persecuzione contro gli ebrei; i rapporti di potere già tra bambini; l'attrazione per una ragazza; l'amore per i libri; il conflitto tra ideali politici e sentimenti, a volte in contraddizione.
Il libro è scritto in modo molto semplice, come se le cose venissero viste e descritte dal bambino dodicenne Profi. E' un romanzo biografico e di formazione. Il tocco biografico, a volte didascalico del romanzo non mi è piaciuto molto. Però ci sono spunti bellissimi. Ad esempio il finale, con l'episodio terribile capitato al padre e al nonno dentro la scuola. La confidenza improvvisa del padre al figlio, in un clima di estemporanea e eccezionale intimità e intensità di comunicazione, rende il finale molto, molto interessante.