Dettagli Recensione
Tutto questo parlare d'amore di Clare Dyer
I protagonisti di questo romanzo sono due persone di mezza età, che in passato sono state molto innamorate e ora si incontrano casualmente in una stazione ferroviaria di Londra. Il loro incontro li manda in crisi e mette in discussione tutta la loro esistenza, portandoli a rivivere il loro passato e la loro vita, alla luce di quello che sono diventati (cioè persone diverse da quelle che erano circa 30 anni prima). E’ un romanzo che si svolge nell’arco di una giornata e riporta i flashback di entrambi i protagonisti, in alternanza. Carina, a mio avviso, questa idea di alternare i ricordi e il punto di vista di entrambi, a capitoli alternati, come se fosse un appuntamento del lettore con l’autrice del romanzo. Questo non è un libro avventuroso o con un ritmo incalzante, anzi: è abbastanza lento, ma scorrevole, piacevole e introspettivo.
E’ un romanzo sul non detto e l’autrice ci fa vedere come un incontro fortuito, possa minare le basi della nostra esistenza, mettendo in discussione la nostra vita e le scelte che abbiamo compiuto durante la stessa, catapultandoci nell’incertezza. E’ un libro delicato, che ci permette di renderci conto della fugacità della nostra esistenza.
Le frasi o le espressioni che mi sono piaciute:
“Era stato veloce e pulsante. Indispensabile e meraviglioso. Come ogni volta, talmente intimo e semplice”;
“Come potrebbe mai accettare di provare ancora qualcosa per lui, ammettere la tentazione di voler guardare oltre i confini della vita che conduce, quando è talmente immersa nel matrimonio?”;
“Non vuole nemmeno pensare di non avere mai più provato lo stesso trasporto”;
“A lei non importava un fico secco delle buone idee. Quello che provava era un bisogno primitivo, la netta sensazione che il discorso non potesse concludersi così”;
“Chissà, forse il bisogno di fare ammenda è una condizione universale”;
“Solo che a volte mi rendo conto di quant’è sottile la linea fra ciò che è e ciò che potrebbe essere, quante possibili combinazioni esistano. Ed è un pensiero che mi terrorizza”.