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"È una polvere da cui non cresce nulla"
"Chiedi alla polvere" è il primo romanzo (e finora l'unico) che abbia letto di questo scrittore italo-americano, e l'ho apprezzato parecchio. Molto autobiografico, lo capisce sin da subito, con la presentazione del protagonista: uno scrittore italo-americano, che dopo aver pubblicato un racconto, non riesce più a scrivere niente di buono e sta per finire nel dimenticatoio.
Egli vive nel suo mondo dei sogni, dove sta per diventare uno scrittore famoso e ricco, ma la realtà è che il suo unico racconto è stato pubblicato su una piccola rivista e letto giusto da un paio di persone, e che per vivere (in una squallida pensione) ha bisogno di essere mantenuto dalla madre. Ci si accorge subito che egli non si rende conto che in realtà non è quel personaggio che si è costruito nei suoi sogni, quando gli arriva la lettera da parte della padrona di casa in cui gli intima di pagare l'affitto arretrato altrimenti l'avrebbe cacciato via, e lui per tutta risposta dice che è in procinto di ricevere una grossa somma di denaro con la vendita di un racconto; cosa che è più una speranza che che altro. "...e la biblioteca con i grossi nomi degli scaffali, il vecchio Dreiser, il vecchio Mencken, tutta la banda riunita che andavo a riverire. Salve Dreiser, ehi Mencken, ciao a tutti, c'è un posto anche per me nel settore della B, B come Baldini, stringetevi un po', fate posto ad Arturo Bandini. Mi sedevo al tavolo e guardavo verso il punto in cui avrebbero messo il mio libro, proprio lì, vicino ad Arnold Bennett; niente di speciale quell'Arnold Bennett, ma ci sarei stato io a tenere alto l'onore delle B, io, il vecchio Arturo Bandini, uno della banda."
Piano piano le cose iniziano a cambiare e conoscerà Camilla, una cameriera messicana di cui si innamorerà e per la quale farà qualsiasi follia.
Un libro molto profondo che racconta le paure di un uomo che teme "di non farcela" nella vita e cerca di nascondere le sue paure sotto un velo di spregiudicatezza ed arroganza, la difficoltà di ambientarsi e la discriminazione verso lo straniero in un'America del nord ancora razzista verso gli americani del sud (e non solo). Inoltre mi è piaciuto come Fante affronta il tema dell'amore: in amore, c'è sempre uno dei due che è più debole e che, essendo così innamorato da compiere qualsiasi cosa per un'altra persona, dà alla stessa il potere di approfittare di questa situazione; e come in una storia si può essere la "parte forte", è probabile che in un'altra si possa essere la "parte debole", infatti Camilla è sia l'una che l'altra a seconda che si trovi con Arturo, il protagonista, o con Sammy, l'altro cameriere, di cui è innamorata.
Bello lo stile di scrittura di Fante, libro che non annoia mai e che scorre velocemente riuscendo allo stesso tempo trasmettere tutti i sentimenti dei vari personaggi, soprattutto di Arturo e Camilla. Ha il pregio di creare una storia e dei personaggi sempre lineari e coerenti, anche nella loro incoerenza. Romanzo sicuramente valido.
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Anch'io l'ho finito in pochi giorni, davvero un bel romanzo
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per me bellissimo. uno stile incomparabile.
bravo o brava a te.
ciao paola