Dettagli Recensione
Ashdown
“La casa del sonno” è sicuramente un libro molto particolare.
Il punto intono a cui ruotano le vite dei protagonisti di questo romanzo è Ashdown, soprannominata la casa del sonno in quanto dormitorio per studenti, poi diventata una clinica per combattere i disturbi del sonno.
La particolarità di questo romanzo è che si articola su due filoni temporali differenti: i capitoli dispari sono ambientati nel 1983/84, quelli pari nel 1996.
E così conosciamo i vari personaggi di questo racconto che si alternano nel punto di vista: Gregory, Veronica, Terry, Robert e Sarah, ma sarà solamente intorno a quest’ultima che si sviluppa la trama.
Leggere questo libro è stato un po’ come fare un puzzle: tassello dopo tassello, capitolo dopo capitolo, prende forma un’immagine, ma finché non ho messo l’ultimo tassello, e quindi non ho letto l’ultimo capitolo, non ero riuscita a comprendere tutto, ad avere l’intera visuale.
La suddivisione del libro ricalca la suddivisone delle fasi del sonno: Veglia, Fase 1, Fase 2, Fase 3, Fase 4, Sonno Rem, ma non c’è uno stacco tra una fase e quella successiva, anzi, alla fine dei capitoli c’è sempre una frase che rimane sospesa e che viene ripresa nel capitolo successivo con un significato (e in un contesto) completamente diverso, quasi a voler sottolineare l’ineluttabilità del destino dove nulla è lasciato al caso e dove tutto si crea grazie a una concatenazione di cause ed effetto…
Pagina dopo pagina il puzzle si compone e quello che ci sembrava incomprensibile trova una sua collocazione, un suo spazio, e tutto acquista senso.
Una lettura davvero interessante.