Dettagli Recensione
La tredicesima noia
Avrete notato dalla trama del libro un che di accattivante, misterioso.
Sarò molto breve con la recensione.
Se vi aspettate di leggere un capolavoro in stile Bronte ,Austen o Dickens , come mi aspettavo, siete avvertiti, neanche l'ombra.
E' un mattone di libro che non finisce più, monotono, colpi di scena un po' di qui e di là, appena accennati, a tratti incoerente, per non dire enigmatico.
Si per essere enigmatico lo è parecchio visto che avrò letto almeno 4 e 5 volte il finale della storia e ancora non l'ho capito. L'ho letto e riletto per dare un senso all'acquisto da me effettuato di 13 euro, un numero che decisamente non porta fortuna.
Spoilerando (chi sta leggendo il libro o vuole acquistarlo con i pro e i contro è meglio che non mi legga) posso dire che la protagonista è di una noia mortale.
Va bene essere una giovane libraria antiquaria, capirai è un mestiere affascinante, va bene che si cimenta nelle biografie letterarie di personaggi dimenticati ma illustri, va bene che ama stare sola soletta nella sua amatissima biblioteca immersa in un silenzio tombale che considera il suo paradiso terreno, ma ragazzi, diamoci un taglio con quest'aria da ospizio o peggio ancora da nerd affetto da mutismo intellettuale.
La protagonista,Margaret Lea, non solo ama appassionatamente i libri, tanto che rinchiusa nella sua camera da letto, saltando i pasti, si consuma nella lettura di quasi tutti i libri della vecchia scrittrice Vida Winter, ma mangia perfino la carta con incluso l'inchiostro e saprà dirci addirittura che gusto e retrogusto hanno. Quando ho letto il pezzo di Margaret che manda giù la carta scarabocchiata ho cominciato a perdere i sensi... il proseguo poi è di una lentezza inesorabile, sfiancante,asfissiante.
Immaginate di vedervi un film privo di colpi di scena, di cambiamenti. E' lo stesso del libro che in effetti ha tutta l'aria di essere un movie scadente e quasi privo di collegamenti sensati.
Insomma per farla breve, Margaret è stata assunta da Vida Winter per scrivere la sua biografia prima che la vecchia scrittrice passi a miglior vita.
E da qui inizia il racconto, che a dirla tutta, non è male.
Poi piano piano ecco la noia. Stesse cose, intere mattinate e interi pomeriggi quasi passati a non far nulla, se non quello di chiacchierare con Vida Winter, l'unico personaggio degno di nota.
La storia che ne esce fuori sembra un racconto uscito da un manicomio, tutti i protagonisti di Vida Winter soffrono di serie turbe mentali.
Ripeto, niente colpi di scena, tutto è pervaso da un ambiente asfissiante e ripetitivo.
La fine del libro è un mistero, non si è capito molto.
(Spoiler)Sarei grata se qualcuno rispondesse a questa domanda: Ma quel cuoco alla fine di chi era figlio??? Perché ci sono parecchi dubbi sulla sua vera provenienza,addirittura la scrittrice, intendo Diane Setterfield, si diverte a creare filastrocche e frasi estrapolate dal libro di Jane Eyre, per lasciar indovinare ai poveri e ignari lettori, compresa la sottoscritta, di capire chi cavolo è il tal protagonista.
Cioè Diane Setterfield tu non puoi finire il libro senza dirmi esattamente cosa è successo!
Perché tanti giri di parole e fregature linguistiche? Eh?
Consiglio questo libro? Chiaro che no.