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Il lupo della steppa: la rinascita di Harry Haller
Harry Haller è un intellettuale borghese che non accetta la vita. Fissa allora, allo scoccare del suo cinquantesimo anno di età, la data per porre fine alla sua esistenza con uno squallido rasoio. Se non che, Erminia, suadente e affettuosa, figura misteriosa cui Haller consegna il suo essere, lo aiuta a riscoprire la bellezza del presente e del passato, a provare i brividi legati all’abbandono alla passione amorosa e alla danza, riconsegnandolo così alla vita.
Con uno stile che coinvolge - e a volte spiazza - il lettore per la sua complessità ed elusività, Il lupo della steppa, pubblicato nel 1927, è una testimonianza delle incertezze e delle dicotomie che caratterizzano gli anni Venti del secolo scorso.
Finzione e realtà, dionisiaco e apollineo, prosa e poesia, romanticismo e modernismo si intrecciano magistralmente in questo testo che manda un messaggio positivo e di fiducia, che aiuta a comprendere l’importanza dell’accettazione del proprio essere e del proprio pensiero, anche se fuori dal coro, che aiuta a riscoprire la gioia di vivere e, soprattutto, che ripropone la discesa negli inferi come uno stadio necessario per ottenere la via d’accesso all’eternità.