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Quando brucia la felicità...
“La verità è che non c’è mai nessuno che vuole la tua felicità, tutto qui. Ognuno vuole la propria, di felicità. Se sta bene anche a te, allora le cose vanno a gonfie vele. Se no, peggio per te. È una regola importante”.
È questa l’amara realtà di cui parla all’inizio del romanzo la madre del protagonista. E il sedicenne Joe, che si accorge di quanto sia impossibile per lui stesso comprendere a fondo i problemi dei suoi genitori e le difficoltà di un matrimonio, non può far altro che assistere agli eventi che stravolgono la sua vita. Così, gli incendi che devastano le montagne intorno al piccolo paese del Montana, dove Joe e la sua famiglia si sono trasferiti in cerca di fortuna, diventano il simbolo della distruzione e del cambiamento che li coinvolge tutti in prima persona. Fuochi che, inizialmente, appaiono lontani, talmente irraggiungibili da non sentirsene particolarmente preoccupati. Eppure, il fuoco è lì vicino, pronto a devastare tutto ciò che incontra sul suo cammino. Il padre di Joe, arruolandosi come volontario nelle squadre che tentano di domare il fuoco, cerca di ritrovare un senso alla sua vita, per dimenticare i suoi fallimenti lavorativi e il sogno infranto di diventare un giocatore di golf di alto livello. La moglie, che a sua volta ricomincia ad insegnare nuoto per colmare il vuoto di una quotidianità monotona e banale, si lascia travolgere dalla passione per un altro uomo. E così come gli incendi avanzano veloci verso Great Falls, così la vita della famiglia inizierà un percorso che li condurrà verso nuovi destini.
Il romanzo di Ford è un’opera coinvolgente, scritta con un linguaggio scorrevole e appassionante. Indaga nei sentimenti e nel cuore del protagonista, un adolescente che si ritrova smarrito e senza guida, in un periodo in cui l’America e i suoi abitanti inseguono lo spettro del denaro e della fortuna.
Incendi ha il sapore della grande letteratura americana, in cui ciascuno di noi, tuttavia, può ritrovare l’immagine di se stesso. Pagine che pongono molti interrogativi e che, alla fine, insegnano che non sempre esiste una risposta a tutto.