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In città zero gradi
 
In città zero gradi 2014-03-01 23:02:40 Domitilla Ganci
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Domitilla Ganci Opinione inserita da Domitilla Ganci    02 Marzo, 2014
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Due cuori e...un bracco!

Una storia d’amore che ruota attorno a un buffo cane. L’argomento può incuriosire, specialmente se si è in cerca di una lettura poco impegnativa e si ha voglia di qualcosa di distensivo per un freddo pomeriggio invernale . Non conosco l’autore, ma in Germania, suo paese d’origine, è molto noto e i suoi precedenti romanzi hanno riscosso un grande successo, addirittura internazionale.

La storia ha un inizio simpatico: Max odia le feste natalizie ed è in cerca di un dog - sitter per il suo cane Kurt, un bracco tedesco a pelo ispido incredibilmente pigro, del quale è entrato in possesso per motivi, diciamo, professionali e che accompagna le sue giornate di sconclusionato giornalista, con la sua presenza silenziosa e sorniona.
Il destino porta Max ad incontrare l’affascinante Katrin, single per forza e reduce da innumerevoli e grottesche storie d’amore, la cui famiglia, composta dai due anziani genitori, langue nel desiderio sempre più irrealizzabile di vederla felicemente sposata.
Max individua nella ragazza la soluzione al suo problema, colei che gli permetterà di trascorrere le feste al caldo di un’isola esotica, occupandosi del suo amico.
Katrin avrà, invece, la scusa per non andare a trascorrere il Natale (che coincide anche con il suo compleanno) con i suoi, evitando di doverli ancora deludere con i suoi insuccessi sentimentali. Suo padre, infatti, detesta i cani.
Tra Max e Katrin, però, lentamente nasce un reciproco interesse...
Il racconto si infoltisce di personaggi curiosi, mentre la storia d’amore tra i protagonisti non decolla, ostacolata dal ridicolo problema di Max, dovuto ad un tragicomico trauma infantile.

La lettura non è scorrevole, intervallata da continui flashback, che non sempre si inseriscono in modo fluido nella costruzione del racconto; l’ironia della narrazione, è compromessa dall’ insopprimibile necessità dell’autore di spiegare ogni sfumatura comica attraverso il continuo uso delle parentesi.
La storia d’amore è inconsistente, Katrin desidera follemente innamorarsi ma non si capisce cosa faccia scattare l’attrazione verso Max. Lui risulta avere, in generale, lo spessore affettivo di un comodino ed è preso unicamente dalla necessità di risolvere il suo problema, che gli impedisce di vivere serenamente soprattutto l’aspetto fisico delle sue relazioni. Il personaggio del cane Kurt, caratterizzato dall’ esasperante lentezza e dall’ algida indifferenza verso il mondo, viene successivamente stravolto dall’ invenzione, scarsamente credibile,di una doppia personalità, al fine di movimentare il racconto, rendendo però incoerente il suo comportamento e togliendo mordente alla sua figura. Gli altri personaggi sono tracciati con mano pesante, lasciando emergere solo il lato macchiettistico. Nella parte conclusiva la storia è raffazzonata e precipita rapidamente verso il finale, lasciando la sensazione di essersi persi dei passaggi.
È un libro che lascia poco e si dimentica quasi subito, spero di avere altre occasioni per conoscere meglio l’autore sul quale, per il momento, nutro delle perplessità.

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Commenti

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Penso che l'autore il meglio l'abbia dato con i suoi primi 2 romanzi...quelli delle email galeotte :D
Infatti hanno ricevuto ottime critiche. Ho sbagliato libro per cominciare a conoscere questo autore! Comunque penso che andrò a cercarli, un piccolo incidente di percorso può anche essere perdonato! Ciao!
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