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Le ho mai raccontato del vento del Nord
 
Le ho mai raccontato del vento del Nord 2014-02-20 20:52:24 drysdale
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drysdale Opinione inserita da drysdale    20 Febbraio, 2014
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L'amore nell'epoca di Internet

Arrivo buon ultimo (almeno per ora) a condividere il giudizio positivo che il libro ha ottenuto e ne ripercorro, quindi, solo brevemente la trama. Con qualche considerazione supplementare sul tema “L’amore nell’epoca di Internet” (tanto per non fraintendersi).
Il romanzo di Glattauer ha ad oggetto la conoscenza, del tutto casuale, tra un uomo e una donna, originata da un errore nell’indirizzo di posta elettronica utilizzato da quest’ultima per disdire un abbonamento editoriale. Da questo banale episodio trarrà origine un intenso scambio epistolare, rigorosamente via e –mail, che porterà i due a conoscersi, desiderarsi, amarsi.
E’ un racconto molto bello, ma anche particolare, proprio per la particolarità del fenomeno che ne è all’origine. Nella regola, le mail, in un rapporto nato in rete, sono un passo successivo e non sempre indispensabile.
Nella regola, su Internet, i rapporti nascono nei programmi di conversazione diretta dove, peraltro, le atmosfere, gli incipit, lo humor, le ripicche, le accuse, le scuse, i silenzi, sono esattamente quelli così ben descritti in questo romanzo, sia pure nella forma di mail.
Io credo che questo testo, in ogni caso estremamente gradevole, sia stato tanto più apprezzato da lettori che queste storie le hanno vissute - o le stanno vivendo - in prima persona e la lettura abbia strappato loro qualche sorriso e/o risvegliato qualche nostalgico ricordo (compreso il finale, perché no?). Lo penso perché per loro questa vicenda rappresenta di fatto una sorta di confronto attuale o di amarcord rispetto a situazioni delle quali sono o sono stati essi stessi partecipi. Situazioni che li hanno visti impegnati - a distanza dai loro interlocutori - in serate lunghe, fumose, musicali, nervose, spazientite, iperventilate, logoranti, ingiuriose, sdolcinate, erotiche, a volte.
E credo che la bravura di Glattauer sia consistita specialmente nella capacità di trasformare in sofisticato e delicato racconto il condensato di bilioni di conversazioni del genere che la rete, in quella sua sezione speciale costituita dai c.d. “social network”, ingurgita quotidianamente, fin dai tempi delle prime e storiche “chat” che chi le frequentava veniva inserito di diritto nella categoria dei “lebbrosi”, salvo poi scoprire che ogni sera si collegavano ad esse decine di migliaia di persone, sorprese, incuriosite, elettrizzate da questo nuovo sistema di comunicazione. Persone, animate spesso da una propria inquietudine, che, al riparo di un anonimo monitor, si raccontavano e si raccontano come non lo farebbero neanche con gli amici più intimi. Persone sole, coniugate, fidanzate, annoiate, irrequiete e quant’altro. Un mondo inizialmente sommerso e poi letteralmente esploso con i vari Messenger, Myspace, Facebook ed altri ancora.
Proprio come in questa storia, può scattare spesso il “dipiù”, legato a curiosità, coinvolgimento, fascino della parola. Da qui gli incontri. Divertenti, imbarazzanti, deprimenti, pazzeschi, anche indimenticabili. Raramente inutili.
Glattauer romanticizza questa storia grazie anche all’utilizzo univoco della posta elettronica (oltreché con l’uso ostinato del “lei” perfino in una fase avanzatissima di conoscenza e d’innamoramento, sia pure virtuale). Ciò gli consente la costruzione, anche, di lunghi e ponderosi scambi di pensieri che la chat, per sua stessa natura, avrebbe reso impossibile. Così, sono minuti, ore, giorni che trascorrono intensi tra una corrispondenza e l’altra a renderne più sospirato ed emozionante l’esito e, con esso, la trama del romanzo.
Una lettura decisamente piacevole.

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Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
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gracy
21 Febbraio, 2014
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E adesso "devi" sapere come andrà a finire, non puoi perderti la seconda parte :)
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Pia Sgarbossa
21 Febbraio, 2014
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Bel commento...io aggiungerei che in periodo telematico sempre più in voga...anche "il pensiero" faccia la sua parte...se pensiamo a quanta solitudine ci sia in giro....non è da meravigliarsi...
Però penso anche che questo ricorrere a questo mondo non faccia altro che aumentarla... la solitudine.
Credo eh?
Pia
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drysdale
21 Febbraio, 2014
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Così sarà, Ma quasi potrei raccontarglielo io...:-)
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drysdale
21 Febbraio, 2014
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Internet non elimina la solitudine. Qualche volta ti dà una mano a illuderti che non esista. Grazie per l'attenzione.
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Pia Sgarbossa
21 Febbraio, 2014
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Vedo che la pensiamo allo stesso modo... :)
5 risultati - visualizzati 1 - 5

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