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Kinkakuji
Il romanzo si ispira ad una storia realmente accaduta a Kyoto, il Padiglione d'oro fu infatti edificato nel 1937 e raso al suolo dal disastroso incendio appiccato da un monaco nel 1950.
Ricostruito, esso oggi si erge solenne e splendido, ricoperto di foglie d'oro a planare su di uno specchio d'acqua, attorniato di verde.
Protagonisti indiscussi del racconto l'uomo e le sue debolezze, l'architettura religiosa ed il suo potere immortale. Mizogushi di umili origini, giovane monaco buddista instaura fin da bambino un legame estremamente profondo ed insano con il Padiglione d'oro, quel meraviglioso tempio la cui bellezza sembra indistruttibile. Nemmeno i bombardamenti della guerra scalfiscono le sue scaglie dorate. Nemmeno i tifoni divelgono il legno profumato delle sue colonne.
Il germe della follia cresce nel monaco fino all'atto estremo che conduce alla distruzione della bellezza, le fiamme ingoiano il tempio di Kyoto e zittiscono il volo perenne della fenice d'oro.
A tratti disseminato di pagine dedite al filosofeggiare del giovane, esse mi sono state ostili non essendo la filosofia tra i miei argomenti prediletti, eppure le riflessioni scandite da Mishima servono a inquadrare il personaggio di Mizogushi, ad accostarci al deviare della sua mente.
La qualita' descrittiva della penna di Mishima e' da santificare come le feste, per immortalarsi in una scrittura sopraffina dove le parole si congiungono in un amplesso di bellezza, dall'accostarsi di vocaboli e metafore che irradiano le righe d'ombra come raggi di sole all'alba, riflessi su uno specchio d'acqua e ninfee.
Il tempio di Kinkaku-ji e' stato riscostruito, potreste recarvi a Kyoto e vederlo coi vostri occhi.
Oppure potreste attingere all'ampolla degli dei e berne il suo potere, oltre che il suo aspetto, attraverso le pagine di Mishima.
Oppure, ovviamente, potreste fare entrambe le cose.
Buona lettura.
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Commenti
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Grazie mille Rollo :-)
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