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Charlie
Voglio partire subito da lui, Charlie, il protagonista.
Quando ho letto che doveva intraprendere il primo anno delle scuole superiori sono rimasta a dir poco scioccata.
Charlie è troppo ingenuo e immaturo per un ragazzo di quella età. Non sa come va il mondo, tutto gli deve essere spiegato e mostrato. E anche con tutte le esperienze che “subisce” non si può dire che alla fine ci sia stata una vera e propria evoluzione, una comprensione sì, ma un evoluzione del personaggio? Non credo proprio.
“Ragazzo da parete”, o “Noi siamo infinito”, è un romanzo di crescita e forse tocca troppi argomenti per trattarne anche solo uno in maniera chiara ed esauriente. Allo stesso modo, tutte queste esperienza fanno parte del bagaglio psicologico di Charlie e tutte servono per comprenderlo o per scusarlo dei suoi comportamenti spesso troppo infantili (non si può piangere per ogni cosa a quell’età!!!)
Lo stile invece mi è piaciuto.
Il romanzo è in forma epistolare e tutta la storia viene raccontata attraverso lettere cha manda a una persona che non conosciamo e che in fondo anche Charlie non sa bene chi è… questo mi ha lasciata un po’ sorpresa perché come si può scegliere di designare come proprio unico confidente una persona di cui si ha solamente vaghe informazioni?
In tutte queste lettere Charlie racconta la sua vita, fatta di momenti di tutti i giorni, ma spesso rappresentano solamente un flusso di pensieri… nonostante questo le ho trovate un po’ fredde. Le lettere infatti vengono scritte in un secondo momento, quando gli eventi sono stati già elaborati da Charlie e le emozioni risultano fortemente attenuate.
Ho apprezzato però le citazioni dei libri, ma soprattutto delle canzoni che costituiscono un’ottima colonna sonora per la lettura del libro. Non si può non avere la curiosità di ascoltare “Asleep” e di capire perché è cos’ importante per Charlie.
Tutto sommato è un libro che offre ottimi spunti di riflessione.
Forse lo scrittore si sarebbe potuto limitare, come già detto, nelle situazioni che ha inserito (A volte mi veniva da esclamare “Ma dai, gli succede anche questo! Non è possibile!!”) e negli argomenti che tocca (anche perché alcuni sicuramente meritavano un approfondimento), ma rimane comunque un buon libro