Dettagli Recensione
2 alla 15, cioè 32768
Trovo semplicemente geniale l'idea dell' autore.
Riuscire a entrare nella testa di Christopher dev'essere stata un impresa, eppure pare così reale. E' curioso leggere e sentire, toccare, guardare le cose in modo diverso, è questo che accade leggendo, guardare con gli occhi di Christopher, il protagonista. Mark Haddon ha fatto ciò che non avevo mai visto fare prima, ha cambiato prospettiva: non è una storia che parla di Christopher, diciassettenne affetto dalla sindrome di Aspeger, di come gli altri lo vedono, di come il suo rapporto col mondo sia tanto difficile; E' lui che narra la sua storia, che vede il mondo secondo il suo punto di vista. Lui che se passano quattro auto rosse di fila è una bella giornata, se ne passano quattro gialle è una giornata pessima, lui che se tutto intorno si confonde e le orecchie non reggono più il chiasso, inizia a calcolare le potenze di 2 e torna calmo.
Per quanto "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" si una finzione ci fa anche solo assaporare l'idea che per QUALCUNO il mondo sia diverso, diversissimo. Ci fa pensare che forse diamo per scontato che tutti vedano, pensino, ragionino come noi, ma non è così. E questo vale per Christopher, che è autistico, come per svariati altri casi in cui di ha una diversa prospettiva. Ciò che per me è insensato (quattro auto in fila) per lui è fondamentale per determinare la sua giornata. In un certo senso ho vissuto la lettura anche come un invito a non vivere con il "paraocchi", a pensare che esiste altro, ed esistono altri al mondo che non possono avere il mio steso punto di vista.
L'autore offre poi diversi altri spunti di riflessione, dalla discussione rapporti familiari alla superficialità che oggi ci contraddistingue.
Ogni tanto la lettura è lenta, c'è qualche errore, ma, in mia opinione, perchè sia veramente il libro di Christopher è giusto che sia così.