Dettagli Recensione
Vietato ai minori di anni sessanta!
Beh, mai che gli amici indovinino il libro da regalarti. E lo fanno con tanto affetto, il regalo. Sanno per esperienza che presentarsi con una “frivolezza” mi scatena quel sorrisetto di circostanza e un “non dovevi disturbarti tanto”, molto peggiore del dire che cavolo mi hai portato.
E anche stavolta…addirittura ispirato, il regalo, da una mia boutade alle undici di sera sotto i pini e il frinire dei grilli: ”Ecco, quando saremo tutti in pensione potremo venire ad abitare tutti qua.” E per tutti intendevo sorelle e amiche e i consorti superstiti, perché si sa che la vita media maschile è quello che è. Avevo aggiunto una corte di badanti , governanti e giardinieri perché per il manuale non ho nessuna attitudine.
E poiché mi faccio scrupolo a non leggere i libri in regalo - ti possono sempre chiedere come ti è sembrato - ho proseguito oltre le prime righe e mi sono lasciata prendere.
Non è il libro della vita, che sono proprio pochini. Non è un libro da consigliare ma se ti capita in mano merita di portarlo a termine. Non è un libro per tutti. E’ un libro per vecchi. Una pubblicità progresso, diciamo. Un’idea raccontata alla francese - da quando i grandi se ne sono andati - leggera, ottimista, così melting pot, come se la vecchiaia azzerasse le differenze.
Una comune che sostituisca il tristissimo ospizio o la solitudine vissuta accanto ad una disamorata badante che ogni tanto ti molla uno scapaccione, quando non mira alla pensione e ti impalma il vecchietto.
Comunque, perché sia realizzabile ha bisogno d’indipendenza economica (anche una pensioncina), di una casetta in campagna non proprio mignon, di figli e nipoti occupati, di un ministro del welfare che non sia la Fornero con la sua fissa sulle pensioni. Diciamo che l’idea di questi tempi è un’utopia.