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Era Lo, semplicemente Lo.
È il 1947, quando Humbert Humbert , uomo di mezza età nonché insegnante, arriva a Ramsdale nel New England con la speranza di potersi dedicare tranquillamente ai suoi studi. Va a vivere da Charlotte, una vedova piuttosto eccentrica e con problemi economici e ne conosce la figlia, Dolores ( Lolita ). A questo punto Dolores prende, nella mente del protagonista il posto di Annabel, primo amore di Humbert, morta di tifo alla giovane età di tredici anni. Con Annabel e la sua precoce scomparsa si apre una ferita irreparabile nella mente dell’insegnante che ricerca parti del suo amore adolescenziale in ragazzine in tenera età che lui stesso definisce “ninfette”. Le “ninfette” per lui sono bambine dal 9 ai 14 anni, che riescono, inconsapevolmente ad indurre gli uomini in estasi. La storia continua tra vari personaggi e svariati luoghi, e narra di come un uomo possa provare un amore così profondo e viscerale per una bambina.
Inizio dicendo che Lolita è senza dubbio uno dei capolavori letterari migliori che io abbia mai letto. Si tratta di un libro nato dalla penna di Vladimir Nabokov agli inizi del 1940 a Parigi. Il linguaggio usato dall’autore è colto e a tratti (per un lettore non esperto) può essere di difficile comprensione. Compaiono al suo interno numerose scene esplicite, ma scritte talmente bene da essere sempre “erotiche” senza sfociare mai nel pornografico. A tratti si può considerare addirittura poetico, a partire dalla parte iniziale (vedi incipit) fino ad arrivare alla parte finale del libro, che fa rabbrividire. Vorrei analizzare attentamente il personaggio di Humbert; Il protagonista da proprio delle spiegazioni e delle descrizioni di come desideri la “ninfetta”, ossia quale tipo di bambina potrebbe essere la sua amante ideale. Spiega di quali siano i tratti che inducono il pedofilo a infatuarsi di una bambina. Racconta di quando andava al parco, facendo finta di leggere il giornale e invece osservava le bambine che giocavano, ed erano appunto i tratti infantili delle piccole ad attirarlo, dal colorito della pelle ai piedi impolverati e sporchi di terra. Segni che dovrebbero normalmente paralizzare il desiderio, o anzi, proibirne proprio la nascita, per lui diventavano invece fonti di eccitazione. Humbert si rende conto di avere un problema , sa di non dover approfittare di nessuna ragazzina, ma nello stesso tempo cerca di giustificarsi, dicendo a se stesso che in realtà loro sono (come le definisce più volte) delle “ninfette ammaliatrici” mandate dal diavolo per attirare gli uomini ed indurli in tentazione. Ad un certo punto il lettore arriva a provare un misto di pena e rabbia per Humbert, pena per la sua condizione mentale e per come vive questa triste relazione, e rabbia per come finisce per privare Dolores della sua infanzia e successivamente adolescenza. L’inizio della seconda parte, per un paio di capitoli, l’ho trovata noiosa a differenza di tutto il resto, compaiono appunto pagine e pagine di descrizioni sui luoghi che percorrono i protagonisti ( non dico altro però , non voglio rovinarvi la lettura! ) ma niente che comprometta la buona riuscita della storia. Al termine della lettura ho deciso di guardare anche il film, cosa che solitamente preferisco non fare. Devo dire però, che a differenza di moltissimi casi questo rispecchia perfettamente il libro in ogni sua parte, partendo dai personaggi , ai dialoghi (identici a quelli del romanzo) fino alle ambientazioni. Mi ha lasciata piacevolmente sorpresa, sono sempre restia dal guardare i film dopo aver letto la storia, ma in questo caso è stata una scelta azzeccata! L’unica cosa che mi ha lasciata perplessa e che, secondo me, è stata un po’ troppo enfatizzata è stata la parte ribelle di Lolita. Nel libro pare più pacata, sempre una ragazzina difficile, ma non aggressiva, mentre nel film mi faceva addirittura innervosire. Per il resto tutto eccellente, capolavoro letterario indiscusso e di argomentazione scottante. Nabokov racconta nelle note finali di come sia stato difficile per lui giungere alla pubblicazione, dato il timore degli editori di trattare argomenti così delicati, e mi sono chiesta: ma se adesso qualcuno cercasse di pubblicare un romanzo simile,verrebbe pubblicato? Lo scandalo sarebbe immediato. C’è da pensare che forse nel 2014 subiamo ancora di più la censura che nel 1954.
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