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Io vs Krakauer
Io e Krakauer abbiamo combattuto un'intensa battaglia, ma credo che il tutto sia terminato in completa parità.
Ho iniziato a leggere questo libro con un forte pregiudizio nei confronti di Chris McCandiss. Lo consideravo uno sciocco esaltato, impreparato, un arrogante che non voleva riconoscere i suoi limiti, una persona con dei seri problemi psicologici.
Lo scrittore ha provato in tutti i modi a portarmi dalla sua parte e a persuadermi che McCandiss era in realtà un ragazzo intelligente e amante della natura e per farlo mi ha raccontato vari episodi della sua vita, testimonianze e anche racconti di altri avventurieri che come McCandiss avevano affrontato l'ignoto, ma tutto il suo sforzo non ha dato grandi risultati con me.
Leggendo questo libro però ho mitigato le mie impressioni iniziali e ho dovuto riconoscere che Chris McCandiss non era uno stupido, ha studiato fino al conseguimento di una laurea, inoltre non era nemmeno così impreparato come credevo, infatti aveva fatto alcune ricerche per prepararsi alla sua avventura in Alaska.
Per tutto il resto però rimango fermamente convinta della mia idea. Qualche seduta dallo psicologo non avrebbe fatto certamente male al giovane e lo avrebbe sicuramente aiutato ad aprirsi con i genitori che neppure immaginavano che la vera ragione della sua fuga lontana da tutti erano proprio loro. Tutto quel rancore dev'essere logorante alla lunga e tenersi tutto dentro senza manifestarlo in alcun modo a parte un leggero mutismo non può portare a nulla di buono.
Probabilmente se non fosse fuggito nella natura sarebbe diventato un serial killer, gli elementi c'erano tutti!!
Inoltre quando si è circondati dalla natura bisogna riconoscere i propri limiti perché basta un piccolo errore, come quello commesso da lui, per soccombere. Sarebbe bastato accettare la ricetrasmittente che gli era stata offerta per potersi salvare la vita.. Ma no!!
Orgoglioso, testardo ed egoista, ecco chi era Chris McCandiss! Senza neanche un piccolo rimorso per non aver dato sue notizie ai suoi cari!
Pur non essendo amante dello stile bibliografico, devo ammettere che Krakauer è riuscito ad incuriosirmi e a non annoiarmi grazie a uno stile scorrevole e semplice
Lo so che il suo intento era quello di convincere il lettore della magnificenza della natura e delle buone capacità del protagonista e di chi, come lui, si avventura nelle terre estreme, ma, sono veramente dispiaciuta, con me non c'è riuscito.
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Credo che mio marito la penserà esattamente come te (non amerà lo stile, ma lo affascinerà il personaggio) e alla fine della sua lettura decideremo se meriterà un posto nella nostra stracolma libreria..
Per me è già un no, ma lascio a lui l'ultima parola (dato che è principalmente lui l'amante di questo genere)..
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A me Chris affascinava molto come personaggio ( benche' qualche -tante- sciocchezze di troppo nella sua avventura siano indiscutibili) e tuttora mi affascina . Questo e' l'unico motivo per cui tengo quel volume in libreria, diversamente lo avrei gia' rivenduto. Ho odiato ogni singola riga scritta da Krakauer, troppo asciutto, giornalistico, mi sembrava di leggere una cartina stradale comprata in edicola a 1000 lire. Ha privato la storia di Chris di ogni pathos possibile, che strazio anemico. L'avventura di Mc Candless era al 90% anima piu' che geografia, bisognava entrare nella sua testa, nel suo spirito per raccontare una scelta simile...
O perlomeno questo e' quello che ho provato e che penso io !
Pero' Chris non e' Krakauer, pace all'anima sua e il libro lo tengo ;-)