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PAGINE DI UN AMORE RITROVATO
Se mi avessero chiesto "qual è il tuo scrittore preferito?" qualche anno fa, avrei sicuramente risposto Nicholas Sparks. Ma non perché avessi ritenuto gli altri meno degni, ma solo perché ormai si sa, a 13 anni si lascia il posto ai sogni, abbandonando quelle che sono concretezza e realtà (anche in età adulta, talvolta, non guasta mai). A tredici anni vedevo un mondo a colori, fatto di romanticherie e letture spensierate, leggevo di personaggi che si ritrovavano dopo anni, nella vecchiaia, e si amavano come nella loro più fiorente giovinezza. Crescendo (e parlo di me e della mia cultura letteraria), ho imparato ad apprezzare quella realtà che precedentemente avevo abbandonato e in particolare quelli aspetti negativi che ne fanno parte. Ho imparato ad amare un libro anche se privo di un "happy ending", un lieto fine, anche se privo dei personaggi "sparksiani" smielati. Intendiamoci, per come la vedo io, Sparks ha lasciato dietro di sè impronte più o meno significative, e questo è proprio il caso di "Le pagine della nostra vita", pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Frassinelli nel 1996. Penso che dei suoi anni '90, questa sia stata la sua opera più riuscita, che ha poi ripreso infinite volte o nei personaggi o nella trama o nell'ambientazione rielaborandola, proponendoci il solito succo. Della trama, nulla da dire. Questo incontro-rincontro, quest'uomo solitario (un must nei suoi scritti), questa donna innamorata che non sa cosa farsene del suo uomo attuale; diciamoci la verità: colpiscono l'occhio del lettore, che, inavvertitamente, legge il classico commento in copertina "il libro dell'anno", presente su TROPPI libri "dell'anno", e se ne innamora. Per carità, non sto affatto dicendo che si tratta di un libro mediocre: io per prima l'ho apprezzato. Sto dicendo che se volete cimentarvi in Sparks, avendo letto questo, li avrete letti tutti. Unica pecca avrebbe dovuto caratterizzare maggiormente altri personaggi, senza fiondarsi a capofitto sui due protagonisti ed escludendo gli altri che avrebbero magari potuto rivelarsi interessanti per lo svolgimento della storia. Il 4 lo do allo stile, che proprio a causa delle tante descrizioni, si merita per me il voto più alto.
Nota: non adatto a persone anti-smielo (lo ammetto: ormai dopo le tante prove a cimentarmi nelle sue letture con la speranza di trovarle diverse, sono entrata anche io nel club).
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Commenti
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Bella presentazione interiore come scrive Valentina :)
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Anch'io, che sono ben più grande di te, leggevo Sparks quando ero adolescente.
Ma il bello della lettura, è che cambia e cresce insieme a te.
Brava!
Valentina