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Ingannevole è il cuore più di ogni cosa
 
Ingannevole è il cuore più di ogni cosa 2014-01-13 10:11:30 Claudia89
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Claudia89 Opinione inserita da Claudia89    13 Gennaio, 2014
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Ingannevole è il cuore...

"Ingannevole è il cuore più di ogni cosa", un titolo magnifico che risuona nella testa del lettore a ogni pagina, o almeno per me è stato così. Un significato complesso, a dispetto delle prime apparenze, inizia proprio da questo titolo che appare tanto semplice ma che risulta quantomai enigmatico.
Una storia cruda, forte, rivoluzionaria, che, nonostante le atrocità che racconta, rimane impressa per sempre.
La storia è quella di un bambino innocente, gettato nelle mani di una ragazzina troppo giovane, (sua madre) che non comprende ma che, come tutti i bambini, tenta di rispondere, lasciando che le sue risposte diventino l'unica realtà.
Non sono riuscita a smettere di leggerlo, e credo che sia la scrittura potente dell'autore a gettarci completamente in ogni parola, senza che ciò che è narrato ci convinca a smettere. La potenza delle parole, come mi ripeto sempre.
Non si può non arrivare alla fine, nonostante tutto. Sarà perché offre molti spunti di riflessione, sarà perché si vuole comprendere fino in fondo ciò che l'uomo è capace di inculcare a una mente aperta capace di assorbire ogni cosa come una spugna. Insomma, il modo in cui l'uomo può plasmare una mente pura.
Ed è terribile, ma importante per capire. Qualcosa che non si può ignorare, perché esiste.
Ero quel bambino durante la lettura, ero le sue idee che si trasformavano, ero i suoi occhi mentre la direzione delle cose cambiava, e le sfumature diventavano diverse.
Come si può fare una cosa del genere ad un'anima innocente? Beh, si può... e questo grazie all'incoscienza che ha sempre un punto di partenza. Quale, questo non ci è dato saperlo e rimane incomprensibile ad occhi estranei. Occhi che poi giudicano, occhi come i nostri che si trovano spesso ad accusare più che a cercare la verità.

Cosa avremmo pensato dell'adulto che ci viene illustrato nelle ultime pagine, senza sapere la sua storia? Questa è la domanda che mi sono ripetuta molte volte. E la risposta è: pensieri maligni, che non avremmo mai giustificato.

E un'altra domanda è stata: si può tornare ad una sorta di redenzione? Si può davvero fare qualcosa per quell'anima intaccata ormai da troppi principi radicati in lui?
E ancora: ci sforziamo davvero di farci queste domande?

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