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Miramar
 
Miramar 2014-01-06 19:20:28 enricocaramuscio
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    06 Gennaio, 2014
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La società egiziana postrivoluzionaria

Alessandria d’Egitto, 1966. Amore, politica, storia, denaro, morte sono gli elementi attorno a cui si dipanano le storie di sette personaggi molto diversi tra loro che si ritrovano per motivi diversi a vivere sotto lo stesso tetto, quello della pensione Miramar, un albergo che, come la sua sfiorita ma orgogliosa proprietaria Mariana, contrappone ad una ineluttabile decadenza i labili sentori dei fasti di un tempo ormai lontano. Il fulcro del racconto è la morte di Sahran, giovane avventore della locanda, che ci viene raccontata da diverse angolazioni grazie ad un progressivo alternarsi delle voci narranti: ogni personaggio racconta la sua versione, arricchendo la cronaca di particolari sempre nuovi, ma contemporaneamente racconta anche se stesso, la sua storia personale e il suo punto di vista su quella del paese, il proprio modo di essere e di vedere il mondo. Proprio questo sembra essere lo scopo principale di Mahfuz: presentare, attraverso le varie anime che la compongono, un quadro completo e soddisfacente di una società egiziana postrivoluzionaria molto eterogenea, divisa da obiettivi, visioni e interessi diversi. Con stile e originalità narrativa l’autore mischia il giallo con la cronaca rosa, la psicologia con l’analisi storica, il presente con il passato, trovando il giusto equilibrio tra personaggi antitetici e molto rappresentativi, ma forse privi di quel carisma capace di coinvolgere veramente il lettore. Tra tutti l’unica che spicca veramente è la bella cameriera Zahra, forte e decisa ragazza di origine contadina dotata di un fascino selvaggio a cui nessuno è in grado di resistere e che sembra simboleggiare in pieno la massa onesta e lavoratrice del popolo egiziano che cerca di riscattarsi dai soprusi e dall’ignoranza ma che si vede costretta a subire l’influenza e le decisioni altrui: “Credimi, il tuo tempo non è passato inutilmente, poiché chi conosce le ingiustizie conosce anche, come per incanto, il giusto a cui aspira…”.

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Commenti

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Voglio approfondire questo autore....ho dato una veloce occhiata alla sua bibliografia e mi interessa conoscerlo!
ti chiedo, Enrico, cosa non ti ha convinto di questo romanzo? ti faccio questa domanda perchè vedo che su tutti i fronti non sei andato al di là delle 3 stelline....
beh Silvia, premetto che per in generale, nella mia scala di valutazione, tre stelline non sono un brutto voto...per quanto concerne questo libro più che non convincermi direi piuttosto che non mi ha entusiasmato particolarmente, la prosa non è male ma manca di spessore e, come ho scritto nella recensione, ho trovato i personaggi privi di carisma...tutto ciò mi ha reso meno coinvolgente e piacevole la lettura, ma nel complesso non l'ho trovato male...ho avuto la stessa impressione con "Il ladro e i cani" dello stesso Mahfuz...comunque sicuramente leggerò qualcos'altro di questo autore.
P.S. forse avrei potuto aggiungere una stellina al contenuto :-)
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Pia Sgarbossa
07 Gennaio, 2014
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La tua analisi è ben fatta. Bravissimo Enrico!!!
Pia
In risposta ad un precedente commento
silvia71
07 Gennaio, 2014
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grazie delle delucidazioni Enrico!
intanto oggi sono rientrata a casa con due opere dell'autore.......
ti farò sapere!
In risposta ad un precedente commento
Rollo Tommasi
07 Gennaio, 2014
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Ha ragione Silvia: la tua recensione è così invitante che non si capisce, di primo acchito, che qualcosa non ti ha convinto. Ed ha anche il pregio della sinteticità. Bravo.
Grazie Pia e Rollo :-)

@Silvia: figurati :-) aspetto il tuo giudizio su quest'autore...
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