Dettagli Recensione
Magari in un'altra vita
Lo ammetterò. Ma solo perché ormai mi sono arresa a questi libri.
Ebbene sì, ho pianto di nuovo. Anche questa volta, per un cane. Ma non un cane come tutti gli altri. Lui è Enzo, la cui descrizione non ha niente a che vedere con la foto di copertina, ed è un cane speciale. Questa volta, nessun disastro, nessun vaso rotto, nessun giretto o corsa sulla spiaggia, nessuna marachella durante un corso di addestramento. No, niente di tutto ciò. Sto parlando di un cane capace di GUARDARE; e con guardare intendo guardare il mondo, oltre la meschinità che lo circonda. Viviamo in un mondo fatto di apparenze e superficialità, ed Enzo mi ha semplicemente spinto a guardare oltre. Col naso umido e gli occhi trasparenti, mi ha portato fino all'ultima pagina senza che neanche me ne accorgessi. Non basterebbero mille parole per ringraziare la mia professoressa, che me lo ha prestato in gentile concessione sapendo la mia grande passione per gli animali.. questo romanzo è..così. Ma ora basta sentimenti personali, dovete pur capire REALMENTE qualcosa di questo libro.
Denny è un pilota professionista, un grande uomo, un grande padre, un grande lavoratore. Quando sceglie di prendere un cucciolo alla fattoria, sa bene che la sua vita sarà profondamente influenzata dalla sua presenza. Inizia la loro convivenza. Quando Denny è triste, sa bene che ad aspettarlo c'è il suo Enzo. Con le orecchie tese e il cuore aperto le loro conversazioni si svolgono in veranda, tra gli sfoghi del padrone ed una registrazione di gare su cassette e l'altra. Enzo ha preso tutto dal suo padrone: è nato campione, sa di essere un vincitore e vuole dimostrarlo a tutti in ogni modo. Ma lui è a conoscenza di una famosa leggenda: una volta che un cane raggiunge l'aldilà, la sua anima si reincarna in quella di un uomo. E lui non vede l'ora di vivere questa fantastica e nuova esperienza.
Fino a quando non arriva Eve, e poi Zoë. E poi ancora, il tumulto. E per Enzo tutto si stravolge. Il suo cuore si apre a nuove conoscenze, alla piccola Zoë, alla quale tiene come se fosse parte di lui.
E si stravolge anche per noi. Da divorare fino all'ultima pagina (anzi lacrima).. Non avrete mai desiderato tanto rivolgervi ad un cane come ad un fratello.
Io ve l'avevo detto che era speciale.
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Commenti
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Io la leggenda della Mongolia non la scordero' mai piu'...e' uno dei libri con cui non solo ho pianto , ho singhiozzato disperatamente :-)