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No Time No Space another Race of Vibrations
Una copertina raffigurante un bambino con un mantello e il suo scudo fatto di occhiali da sole scintillanti,come un piccolo eroe in incognita.
Un passato rimosso per un futuro vergine.
..e giunse una nave,due persone con un presente riscrivibile e l'unico barlume del passato in una lettera perduta..
In un luogo indefinito,misterioso,incollocabile ed in un tempo altrettanto sfuggente approdano David,ragazzino perspicace ed un uomo, Simón , che si prenderà carico di proteggerlo,di accudirlo come un padre.
In questa nuova terra aleatoria chiamata Novilla,in cui entrambi arrivano disadorni del passato,privi di ricordi,storditi dalla spoliazione della conoscenza di ciò che il tempo ha creato in loro, cercheranno di adattarsi e di ricostruirsi una nuova identità nella ricerca della madre.
La cittadina si presenta come un vero e proprio porto di mare ma nel contempo come una società radicata in una razionalizzazione dei valori che la sostiene e con una struttura organizzativa a cui tutti partecipano in maniera quasi surreale,metodica,con un etica asettica e priva di istinti,di passioni e della fragilità umana che potrebbe metterla in discussione.
Anche se in teoria cominciano una nuova vita la sensazione che aleggia é che questa nuova vita sia un limbo momentaneo,una stazione che da tempo li aspettava ma nel contempo una tappa frugale
David si presenta come un bambino che con il suo acume metterà in discussione e scompiglierà chi gli é accanto e nel suo dispotismo,a tratti scalpitante,terrà le briglie di gran parte del racconto.
Navilla,forse, é un luogo dentro di noi dove il bisogno di chiederci chi siamo è forse la più grande spinta verso una vita più intensa,la forza motrice della nostra nave,il bisogno di non accettare passivamente la realtà imposta senza poter prendere il respiro errante che meritiamo
Nel suo porto,nel nostro embrione quel bambino indisciplinato,curioso,insaziabile che non vuole accettare regole,una creatura da accudire per il futuro,per la libertà di pensiero.
Lui con il dito in bocca e il vivace mantello diviene mago del nostro l'immaginario e l'eroe coraggioso a cui vorremo appellarci per destrutturare i nostri stessi schemi e volare verso una luce più autentica per noi stessi.
E visto che il nostro ribelle paladino ha imparato a leggere con il capolavoro di Miguel de Cervantes,a me piacerebbe leggere con lui e con voi questo passaggio..
“Anche oggi? – Chiese Sancho.
- Anche oggi. – Rispose Chisciotte.
Il vento spazzava le terre brulle, sembrava quasi che ululasse i loro nomi.
I mulini iniziarono a delinearsi all’orizzonte, Chisciotte si aggiustò il catino in testa. – E andiamo un’altra volta.
- Mi perdoni vossignoria.
- Sì, Sancho?
- Ecco, io sono ignorante e non conosco troppo le cose, ma mi chiedevo… Ecco… Insomma chi ce lo fa fare?
- Cosa?
- Tutto questo: ripetere eternamente tutti i giorni lo stesso giorno.
- Ma noi non ripetiamo tutti i giorni lo stesso giorno, ieri abbiamo ripetuto ieri, oggi ripetiamo oggi e domani ripeteremo domani, è questo che facciamo tutti i giorni.
- Quello che intendevo dire è che ieri abbiamo cavalcato fin qui, voi avete visto il mulino, avete urlato ‘Un gigante’, lo avete caricato e siete stato colpito dalla pala. E questo è successo anche l’altro ieri e il giorno ancora prima e sta per succedere anche ora, non negatelo.
- Ma quello non era ieri o ieri l’altro, era… Beh oggi, ma prima.
- E’ quello che dico io, continuiamo a rivivere sempre la stessa storia, mai un cambiamento.
- Noi non viviamo una storia, viviamo una vita."
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Commenti
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E riesci anche a farmi venire un barlume di voglia di leggere il Don Chisciotte...
:-)
Buon anno June.
Io lo sto rileggendo,non ho resistito (é ancora più bello di come lo ricordavo!)
grazie,come sempre
Tantissimi auguri anche a te,avanti tuttaaa Sancho!
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