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Sulla strada
 
Sulla strada 2013-12-17 14:59:08 mia77
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mia77 Opinione inserita da mia77    17 Dicembre, 2013
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Il manifesto della Beat Generation

Non mi piacciono le recensioni prolisse, ma questa non può che esserlo. Ho passato lo scorso fine settimana a leggere il manifesto della Beat Generation e voglio dire la mia a riguardo.
Il romanzo descrive i giovani del movimento culturale della Beat Generation, in viaggio su tutto il vasto territorio americano. E’ un libro autobiografico, che parla di svariati viaggi che l’autore ha fatto realmente tra il 1947 ed il 1950. Nel racconto Kerouac è Sal Paradise e il suo coprotagonista Dean Moriarty raffigura l'amico Neal Cassady. Sal e Dean incrociano nel loro vagare molti altri personaggi reali, da Carlo Marx ( in realtà Allen Ginsberg) a Old Bull Le ( William S.Borroughs). Quello di Kerouac è un viaggio alla ricerca di un’identità più umana, di quella proposta da un fasullo modello dell’America consumistica del dopoguerra. E’ la voglia di liberarsi dalle convenzioni sociali di quegli anni e di sgretolare il puritanesimo della società del primo dopoguerra. Sal si rende conto che l'inquietudine dell'amico Dean, che lo porta a sperimentare tutto ciò che può esserci di nuovo e proibito, è dovuta alla sua incapacità ad adattarsi alla società. Il protagonista, come i suoi compagni, ha interesse per una vita intensa, fatta di innumerevoli esperienze e desidera conoscere l'immensità del suo continente, il brivido del sesso, della musica jazz, delle accese discussioni con gli amici, sotto l'effetto dell'alcool e della benzedrina. Kerouac registra quel che sente e le proprie emozioni: tanto esaltante è la partenza verso qualche luogo, tanto vuota e deludente è la permanenza nel luogo di arrivo. Quindi programma un nuovo viaggio pieno di promesse, che vengono disilluse dalla sensazione di vuoto che va a sperimentare al suo arrivo a destinazione. Sal, dopo ogni viaggio, si sente sempre peggio e desidera ricominciare da capo, avere un luogo fisso e un lavoro che abbia senso. All'eccitazione all’inizio del progetto, corrisponde la prostrazione della sua realizzazione. Questo è un punto centrale del romanzo ed è importante quando questo ciclo diventa metafora, passando da un piano personale ad un piano universale: è l'angoscia del vuoto esistenziale. Fu Kerouac a creare il concetto di “beat generation” dove beat sta per ribellione, battito, ritmo, beatitudine, magari raggiunta attraverso l’uso di droghe ed alcool o tramite l’unione carnale passionale. Ma anche battuto, sconfitto dalla società. Beat è la scoperta di sé stessi, della vita sulla strada, del sesso liberato dai pregiudizi, della droga, dei valori umani, della coscienza collettiva, del rifiuto di norme imposte e dei conformismi della borghesia, di interesse per la religione orientale, del rifiuto del materialismo. Kerouac e i suoi scritti sono i precursori della way of life della gioventù degli anni sessanta ( hippies e movimenti pacifisti). La Beat Generation viene anche chiamata «gioventù bruciata», perché questo stile di vita, ha portato molti dei suoi sostenitori ( fra cui Kerouac) a morire giovani.
Il linguaggio del romanzo è semplice e la scrittura è libera e ritmata ( è scritto al tempo del be-bop). Non bisogna affrontarne la lettura con pregiudizio, ma immergersi nel periodo storico in cui è stato scritto, assaporare la loro voglia di libertà, di ribellione, il loro tentativo di afferrare un pezzo di eternità e forse anche di essere “ purificati” dalla strada. Il senso della vita per loro è andare. Non è dato sapere dove, l’importante è essere “sulla strada” ( come accade realmente nella nostra vita). In questo romanzo c’è il seme di tutto quello che è venuto dopo.
Alcune frasi topiche del romanzo, che ci fanno capire la loro filosofia:
“ Quei tipi falsi e sofisticati erano dappertutto in America, e succhiavano il sangue del paese”;
“ …quello che volevo fare era scappar via nella notte e sparire, andarmene da qualche parte e scoprire cosa faceva la gente nel resto del paese”;
“ Con gli ultimi due dollari che avevamo messo da parte per mangiare scommise su un altro cavallo e perse. Fummo costretti a tornare a San Francisco in autostop. Ero di nuovo sulla strada”;
“ In ogni angolo d’America ho bevuto nei locali a un crocevia con intere famiglie”;
“Voglio sposarmi, voglio sposare una ragazza con cui riposare l’anima e invecchiare dolcemente. Non si può andare avanti sempre così…con questa frenesia, con questo correre avanti e indietro. Dobbiamo andare da qualche parte, trovare qualcosa”;
“ Io vivo alla giornata, mi piace la vita”;
“…ci sono troppe cose che mi piacciono e mi confondo e mi perdo a correre da una stella cadente all’altra, fino allo sfinimento”;
“eravamo tutti felici, ci rendevamo conto che ci stavamo lasciando alle spalle confusione e assurdità per compiere l’unica e nobile funzione che avevamo a qual tempo, andare”;
“…non importa dove sono, dove vivo, il mio baule spunta sempre da sotto il letto e io sono pronto a partire o a farmi buttar fuori. Ho deciso di lavarmi le mani di tutto”;
“Dietro di noi si stendeva tutta l’America e tutto quello che io e Dean sapevamo della vita, e della vita sulla strada. Avevamo finalmente trovato la terra magica in fondo alla strada…”;
“ …le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano…”;
“ La beat Generation è un gruppo di bambini all’angolo della strada che parlano della fine del mondo” ( Jack Keroauc)

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Commenti

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Dilo
17 Dicembre, 2013
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Ho recensito anch'io questo libro un po' di tempo fa...a me non è piaciuto! Ma comunque è una recensione ben fatta e grazie a dio esistono opinioni diverse a questo mondo :)
Condivido ed apprezzo appieno la tua analisi del libro e della beat generation.
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