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Nikutai no gakko
Alla scuola della carne si impara il valore del denaro, ma anche quello che il denaro non puo' comprare.
Si impara a conoscere il prezzo della solitudine, il prezzo della gelosia, il prezzo della perdita.
Alla scuola della carne prima o poi credo si diplomi chiunque.
Ambientato nel dopo guerra, il romanzo si orienta su un'occidentalizzazione che ha gia' compiuto quasi un giro completo del quadrante, sebbene resista un legame che ancora stringe l'ultimo lembo genetico della tradizione classica.
Tre amiche quarantenni e divorziate, tre donne di potere, ricche ed affascinanti, provenienti dalle radici ormai a brandelli di un'aristocrazia soppiantata dalla modernizzazione.
Taeko guida un atelier di alta moda e dopo la dolorosa fine del suo matrimonio vive autonomamente, assetata di indipendenza affettiva ella non cerca legami, solo relazioni passeggere, talvolta comprate col denaro. Eppure permane quell'esigenza di affetto che difficilmente ci e' concesso oscurare...
Se vanesia avrei giurato di riconoscere un testo di Mishima anche in formato anonimo, confesso che stavolta avrei fallito tragicamente. Concettualmente le somme quadrano, tra le righe si avverte il suo disprezzo per l'America, l'irritazione verso le donne che si sono assueffatte alle mode europee avvalendosi di un'emancipazione ottenuta di riflesso - tramite l'occupazione americana- ed il contrasto tipicamente giapponese tra pudore ed estroversa sessualita'.
Nella forma invece tutto non torna, il linguaggio utilizza espressioni troppo attuali ( ci sara' davvero scritto così o sara' la traduzione ?), mancano le metafore, si elemosina l'eleganza abituale.
Sebbene nelle opere piu' acerbe la scrittura sia meno ricca e raffinata , il testo e' sempre ed inesorabilmente intriso di atmosfere cosi' incantevoli da scippare fiato alla gola. Non qui, no.
Il primo flop tra Yukio e me, mi basta ed avanza, ora mi spiego perche' non fosse mai stato tradotto prima.
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Non temano i vegetariani o i vegani, questa e' carne umana. E non si mangia :-) insomma non per nutrirsi almeno...
O-O
:-)
Io, quando leggo un autore straniero, sono sempre attaccata dal dubbio sulla traduzione.......
mi chiedo " ma leggendo in lingua originale, il contenuto e lo stile sarà lo stesso??? "
Forse Mishima era fuori forma. O forse...
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E tu CUB, quando chiosi con un si.no, cosa intendi dire?
Inoltre, sto pensando a vegetariani/vegani... con un titolo così.... :-)
Con simpatia (alla greca)
Bruno